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Glossario dei termini tecnici

D - I

      Debilità essenziali: sono i luoghi opposti a quelli delle dignità essenziali, in particolare l'esilio opposto al domicilio e la caduta opposta all'esaltazione. Indicano una relazione discorde tra il pianeta ed il segno zodiacale.

      Decano: è la terza parte di ogni segno dello zodiaco ed è l'ultima dignità in ordine di importanza. Ogni segno è diviso in tre parti di 10° ed ogni parte viene assegnata ad uno dei sette pianeti, iniziando da Marte, signore del domicilio dell'Ariete, e proseguendo secondo l'ordine discendente delle sfere: Ariete (Marte, Sole, Venere), Toro (Mercurio, Luna, Saturno), Gemelli (Giove, Marte, Sole), Cancro (Venere, Mercurio, Luna), Leone (Saturno, Giove, Marte), Vergine (Sole, Venere, Mercurio), Bilancia (Luna, Saturno, Giove), Scorpione (Marte, Sole, Venere), Sagittario (Mercurio, Luna, Saturno), Capricorno (Giove, Marte, Sole), Acquario (Venere, Mercurio, Luna), Capricorno (Saturno, Giove, Marte). La forza del decano è minima e viene in genere utilizzato in aggiunta alle altre dignità.

      Decima: "imposizione della d." vedi epidekatéia.

      Declinazione: (dec) di un astro, è quella parte di circolo di declinazione compreso fra l'astro e il suo piede sull'equatore, o, in altre parole, la sua distanza sferica dall'equatore. Si misura in gradi da 0° a 90° verso i poli celesti, e ha valore positivo se l'astro si trova nell'emisfero nord, negativo se si trova nell'emisfero sud. I due equinozi hanno dec = 0° poiché sono sull'equatore, il solstizio estivo ha dec +23°27', il solstizio invernale ha d -23°27'. Dal greco klínein, piegare, aver pendenza. La declinazione si può calcolare conoscendo la longitudine (long) e la latitudine (lat) mediante la formula seguente: sen dec = cos e sen b + sen e cos lat sen long, dove e sta per l'obliquità dell'eclittica.

      Deferente: vedi eccentrico.

      Depressione: vedi caduta.

      Destro: tra due astri è detto destro quello che precede, secondo la successione dei segni, fino alla distanza di 180°: un astro a 10° di Ariete è destro rispetto a uno in Toro, in Gemelli, in Cancro, in Leone, in Vergine, e in Bilancia fino a 10°. Vedi anche sinistro.

      Detentio: vedi accerchiamento.

      Detrimento: vedi esilio.

      Diametro: (od opposizione) è l'aspetto che due astri formano quando sono ad una distanza angolare di 180° nello zodiaco, o di 12 ore nel mondo; vedi aspetti.

      Diametro apparente: - di un corpo celeste è il diametro del suo disco luminoso, così come appare alla vista dell'osservatore terrestre. Il diametro apparente varia a seconda che il pianeta sia più o meno vicino alla terra. Il diametro apparente del Sole varia da 31'30" (apogeo 25 giugno-19 luglio) a 32'36" (perigeo, 18 dicembre-17 gennaio); quello della Luna varia da 28'22" (apogeo) a 33'50" (perigeo). Il massimo diametro apparente dei 5 pianeti è molto più piccolo: Saturno 0'20", Giove 0'40", Marte 0'25", Venere 1'00", Mercurio 0,07".

      Differenza ascensionale: (DA) di un astro al suo sorgere è l'arco di equatore compreso fra l'orizzonte e il piede dell'astro sull'equatore. Esprime la differenza in gradi equatoriali fra il sorgere dell'astro e quello del grado di equatore corrispondente alla sua AR. All'equatore terrestre ogni punto della sfera sorge insieme alla propria AR e pertanto la DA è uguale a 0°. Allontanandosi dall'equatore verso il polo tutti gli astri che non siano sull'equatore celeste sorgono con gradi di equatore sempre più distanti dalla propria AR e quindi la DA è sempre maggiore. La DA si può calcolare conoscendo la declinazione (dec) e l'elevazione del polo (phi) mediante la formula: sen DA = tan dec tan phi

      Differenza ascensionale massima: (DAmax) è il valore massimo che può raggiungere la DA di 0° Cancro o di 0° Capricorno, ad una data elevazione del polo sull'orizzonte (phi). La DAmax si può calcolare mediante la formula seguente: sen DAmax = tan e tan phi, dove e sta per l'obliquità dell'eclittica. La DAmax viene utilizzata principalmente nelle formule per calcolare i poli degli astri o delle cuspidi delle case.

      Differenza discensionale: (DD) di un astro al suo tramontare è l'arco di equatore compreso fra l'orizzonte e il piede dell'astro sull'equatore. Esprime la differenza in gradi equatoriali fra il tramontare dell'astro e quello del grado di equatore corrispondente alla sua AR. All'equatore terrestre ogni punto della sfera tramonta insieme alla propria AR e pertanto la DD è uguale a 0°. Allontanandosi dall'equatore verso il polo tutti gli astri che non siano sull'equatore celeste tramontano con gradi di equatore sempre più distanti dalla propria AR e quindi la DD è sempre maggiore.

      Dignità essenziali: sono le relazioni naturali che intercorrono tra i pianeti e i segni dello zodiaco e che dipendono dalle virtù illuminative dei singoli astri e dalla natura dei segni; le relazioni concordi fra pianeti e parti dello zodiaco indicano una condizione di forza e si chiamano pertanto dignità. Sono poi dette essenziali poiché stabiliscono un legame fisso nella sfera celeste fra pianeta e zodiaco, che non muta con la condizione accidentale nella sfera locale. Le dignità essenziali sono cinque: domicilio, esaltazione, triplicità, confine, decano.

      Dignità maggiori: sono il domicilio, l'esaltazione e la triplicità.

      Dignità minori: sono il confine e il decano.

      Dignità tolemaiche: sono le dignità essenziali secondo Claudio Tolemeo. L'astronomo alessandrino non considera il decano ed aggiunge la fase rispetto al sole (orientale per i superiori, occidentale per gli inferiori). Le d. tolemaiche sono pertanto le seguenti: domicilio, esaltazione, triplicità, confine, fase.

      Direzione: di un punto della sfera locale è il suo spostamento nel senso del moto diurno verso un secondo punto, rimanendo invariate le sue coordinate celesti dell'istante iniziale. L'arco che il primo punto percorre in gradi equatoriali è l'arco di direzione. Quando il primo punto giunge per direzione al circolo orario del secondo punto, si dice che tra i due punti avviene un incontro di direzione. Uno dei due punti prende il nome di significatore, ed indica l'argomento, il settore che sarà oggetto dell'evento (ad esempio la salute, il matrimonio, la professione ecc.), secondo i suoi significati generali; l'altro punto assume il nome di promissore, ed indica l'evento in sé, la natura e la qualità di ciò che dovrà accadere. Quando il significatore è il primo punto, quello che si muove, si tratta di una direzione nel mondo; quando il significatore è il secondo punto, che rimane fermo e riceve il primo, si tratta di una direzione nello zodiaco. Le direzioni sono il primo fondamento dell'arte della previsione astrologica.

      Direzione nel mondo: è la direzione che porta il significatore al circolo orario di un promissore, o ad esso unito per aspetto angolare o di equidistanza. In questa direzione il significatore si muove verso il luogo del promissore che sta fermo e lo riceve. Le direzioni nel mondo si calcolano mediante le distanze orarie e le ore temporali, e sono della massima importanza nell'arte della previsione astrologica.

      Direzione nello zodiaco: è la direzione che porta il promissore al circolo orario di un significatore, o ad esso unito per aspetto angolare o per declinazione. In questa direzione dunque il significatore sta fermo e riceve sul proprio circolo orario il promissore che si muove. Le direzioni nello zodiaco si calcolano con le distanze orarie e le ore temporali o, con sufficiente approssimazione, con le ascensioni o discensioni oblique nel circolo orario del significatore.

      Discendente: vedi occidente.

      Discensione obliqua: (DO) di un astro l'arco di equatore compreso fra il punto gamma e il punto ovest, al tramontare dell'astro. Si può anche definire come il grado di equatore che tramonta insieme all'astro. Per ogni astro sull'equatore DO=AR. Per ogni astro con declinazione nord DO=AR+DA; per ogni astro con declinazione sud DO=AR-DA.

      Discensione obliqua nel circolo orario: (DOCH) è la DO di un astro calcolata al polo dell'astro, ovvero per l'elevazione del polo celeste sul circolo di posizione (CP) dell'astro.

      Disgiunti: (segni d., pianeti d.) vedi incongiunti.

      Distanza meridiana: vedi distanza retta.

      Distanza oraria: (DH) è la distanza di un punto della sfera locale dal meridiano celeste, misurata in ore. Si calcola dividendo la distanza retta per le ore temporali (diurne o notturne) del punto considerato: sopra l'orizzonte: DH = DR/HTd sotto l'orizzonte: DH = DR/HTn La DH di un punto sull'orizzonte è sempre pari a 6 ore. La DH di un punto sul meridiano è sempre pari a 0 ore.

      Distanza retta: (DR) è la distanza di un punto della sfera locale dal meridiano celeste più vicino, misurata in ascensione retta. Il calcolo da eseguire è il seguente (AR è l'ascensione retta del punto considerato): primo quadrante: AR - ARMC secondo quadrante: ARMC - AR terzo quadrante: ARIC - AR quarto quadrante: AR-ARIC La distanza retta di un punto sull'orizzonte equivale al suo semiarco diurno, se misurata dal meridiano superiore, o al suo semiarco notturno se misurata dal meridiano inferiore. Si chiama anche distanza meridiana.

      Diurni: (pianeti d.) sono il Sole, Giove e Saturno. I primi due poiché sono prevalentemente caldi come il giorno, mentre per il malefico vale un principio di equilibrio: il suo eccesso di freddo viene temperato dal calore del giorno.

      Divisore: di un significatore, per un dato periodo di tempo, è il pianeta che domina i confini del grado eclittico in cui giunge la direzione nello zodiaco del significatore stesso. Il divisore assume un dominio sul significatore per tutto il periodo durante il quale la direzione rimane entro i suoi confini, e condivide questo dominio con il suddivisore.

      Domicilio: è la prima dignità in ordine di importanza, il luogo dello zodiaco dove il pianeta ha più forza, ed indica benefici permanenti. Ciascun pianeta ha un domicilio diurno ed uno notturno, tranne i luminari che hanno un solo domicilio. Saturno ha il proprio domicilio in Capricorno e in Acquario, Giove in Sagittario e in Pesci, Marte in Scorpione e in Ariete, Venere in Bilancia e in Toro, Mercurio in Vergine e in Gemelli, il Sole in Leone, la Luna in Cancro.

      Domicilio diurno: o d. solare, è il domicilio di un pianeta nell'emiciclo diurno o solare. Sono domicili solari quelli di Mercurio in Vergine, di Venere in Bilancia, di Marte in Scorpione, di Giove in Sagittario, di Saturno in Capricorno.

      Domicilio notturno: o d. lunare; è il domicilio di un pianeta nell'emiciclo notturno o lunare. Sono domicili lunari quelli di Mercurio in Gemelli, di Venere in Toro, di Marte in Ariete, di Giove in Pesci, di Saturno in Acquario.

      Domicilio preferito: è, nel caso dei cinque pianeti che hanno un domicilio diurno ed uno notturno, quel domicilio che meglio si adatta alla natura del pianeta. Saturno preferisce l'Acquario, Giove il Sagittario, Marte lo Scorpione, Venere il Toro, Mercurio la Vergine.

      Domificazione: è la suddivisione di ciascun quadrante della sfera locale in tre settori che prendono il nome di case. I tre principali sistemi di domificazione sono quelli del Campano, del Regiomontano e del Placido.

      Domificazione secondo Campano: è il sistema di domificazione fondato sulla tripartizione del cerchio verticale che passa per l'est e per l'ovest. In ciascun quadrante il cerchio verticale viene diviso in tre parti uguali di 30° ciascuna e viene fatto passare un cerchio di posizione per i due punti di separazione: i punti in cui questi cerchi di posizione intersecano l'eclittica sono le cuspidi delle case.

      Domificazione secondo Placido: è il sistema di domificazione fondato sul moto diurno. Ciascun quadrante, pari a 6 ore temporali, viene suddiviso in tre parti uguali di 2 ore. Ciascuna cuspide dista sempre 2 ore dalla successiva e dalla precedente, secondo le ore temporali, diurne o notturne delle cuspidi medesime: I e VII 6 ore dal MC e dall'IC II e VI 4 ore dall'IC XII e VIII 4 ore dal MC III e V 2 ore dall'IC XI e IX 2 ore dal MC

      Domificazione secondo Regiomontano: è il sistema di domificazione fondato sulla tripartizione dell'equatore. In ciascun quadrante i 90° di equatore vengono divisi in tre parti uguali di 30° ciascuna e viene fatto passare un cerchio di posizione per i due punti di separazione: i punti in cui questi cerchi di posizione intersecano l'eclittica sono le cuspidi delle case.

      Dominatore: (d. di un pianeta, di una sorte, di un angolo...) è il pianeta che ha maggiori dignità sul luogo zodiacale del pianeta, della sorte, dell'oroscopo, o di altri punti della sfera celeste. (d. della genitura) è il pianeta che prevale sugli altri per dignità sui cinque significatori afetici (Sole, Luna, Oroscopo, Sorte, Sizigia), e per migliore posizione nella figura.

      Doriforia: è una figura particolare che un astro, (doriforo, il portatore della lancia), forma rispetto ad un altro, generalmente il sole o la luna, quando vengono rispettate da ciascuno alcune condizioni di forza che coinvolgono tutti i principî più importanti della teoria astrologica: la dignità, la fase, il moto, l'aspetto, il luogo, l'hairesis. Dall'astro che compie e da quello che riceve la d. , si traggono giudizi soprattutto sui genitori, sulla fortuna, sugli onori e sul successo del nativo. Molte sono le forme di d., ma le più efficaci sono quelle degli astri superiori che osservano un luminare con il trigono, essendo nella giusta fase (orientali al sole o occidentali alla luna), in luoghi forti, rispettando l'hairesis del luminare, ed avendo dominio sul suo luogo, come ad esempio quando in genitura diurna il sole in Cancro è osservato da Giove in Pesci sopra l'orizzonte in luogo forte. PA: doryphoria.

      Ductoria, dustoria, duxturia: vedi doriforia.

      Eccentrico: è, nel sistema geocentrico tolemaico, un cerchio il cui centro non coincide con il centro del sistema, rappresentato dalla Terra, lungo il quale si muovono il Sole e gli epicicli dei pianeti. Ogni pianeta ha un proprio eccentrico, il cui centro ruota attorno alla Terra, con un periodo diverso per ciascun pianeta. Il movimento dell'eccentrico è molto più lento di quello dell'epiciclo e ancora di più rispetto a quello del pianeta lungo l'epiciclo. É detto anche "deferente".

      Eclisse di luna: è l'oscuramento del disco lunare che, trovandosi sull'eclittica.durante un plenilunio, entra nel cono d'ombra o di penombra proiettato dalla Terra nel cielo. L'e. di luna può essere totale d'ombra, se il disco della luna entra completamente nel cono d'ombra e viene totalmente oscurato, parziale d'ombra, se la luna entra nel cono d'ombra solo parzialmente, parziale di penombra, se l'oscuramento è minore, entrando la luna solo nel cono di penombra della Terra, ma non nel cono d'ombra. Le e. di luna sono visibili nello stesso istante in tutto l'emisfero notturno della Terra. Le e. di sole hanno grande importanza nell'astrologia cattolica.

      Eclisse di sole: è l'oscuramento del disco solare ad opera della luna che, trovandosi sull'eclittica.durante un novilunio, viene ad incrociare la linea visuale Terra-Sole, proiettando la propria ombra sulla terra. L'e. di sole può essere totale, se il disco del sole viene completamente oscurato, anulare, se la Luna lascia un anello di luce solare visibile, o parziale se l'oscuramento riguarda solo una parte del disco solare. Le e. di sole non sono visibili da tutti i luoghi della Terra, ma ciascuna riguarda una zona particolare. Le e. di sole hanno grande importanza nell'astrologia cattolica.

      Eclittica: è il circolo massimo della sfera celeste, inclinato di 23°27' rispetto all'equatore, che rappresenta il percorso apparente del Sole nel cielo nell'arco di un anno. É suddivisa in 360 gradi eclittici a partire dal punto gamma. Si chiama eclittica poiché su questo circolo avvengono le eclissi, dal greco ek-léipô, mancare, venir meno (della luce).

      Elementi: sono le prime combinazioni tra una qualità attiva ed una passiva. Sono il fuoco (caldo e secco), l'aria (caldo e umido), l'acqua (freddo e umido), la terra (freddo e secco).

      Elevazione: vedi esaltazione.

      Elevazione del polo: (sull'orizzonte) è l'arco di meridiano che separa il polo celeste dall'orizzonte; è chiamata anche altezza polare e si misura in gradi sul meridiano. L'elevazione del polo sull'orizzonte corrisponde a phi, ovvero alla latitudine geografica del luogo.

      Elevazione del polo sul cerchio di posizione: è, nei sistemi "spaziali" di domificazione del Campano e del Regiomontano, l'altezza del polo celeste su un dato cerchio di posizione; si misura in gradi sul circolo di declinazone perpendicolare al cerchio di posizione; nel caso che il cerchio di posizione sia l'orizzonte, il circolo di declinazione perpendicolare è il meridiano e l'elevazione del polo corrisponde in gradi alla latitudine geografica del luogo di osservazione (pol); nel caso che il cerchio di posizione sia il meridiano, l'elevazione del polo è pari a 0°. Per tutti i punti compresi tra l'orizzonte e il meridiano l'elevazione del polo avrà un valore compreso tra 0° e pol. Si chiama anche più brevemente polo. Il polo di un astro è quindi l'elevazione del polo celeste sul cerchio di posizione dell'astro.

      Elevazione del polo sul circolo orario: è, nel sistema di domificazione "temporale" del Placido, l'altezza del polo celeste su un dato circolo orario; è chiamata più brevemente polo e si indica generalmente con le lettere CH (circolo orario); nel caso che il circolo orario sia l'orizzonte (DH = 6) o il meridiano (DH = 0), il polo placidiano, o temporale, corrisponde a quello del sistema spaziale; nei casi intermedi non corrisponde e viene calcolato mediante una ripartizione proporzionale della differenza ascensionale che gradualmente si riduce nel moto diurno dall'orizzonte al meridiano: tan CH = sen (1/6 DA DH) cotan e, dove e sta per l'obliquità dell'eclittica. Per il calcolo dei poli delle case si può abbreviare la formula come segue, utilizzando la DAmax, ovvero la massima differenza ascensionale dell'eclittica per una data latitudine geografica: tan CH XI = sen (1/3 DAmax) cotan e tan CH XII = sen (2/3 DAmax) cotan e. La formula per la XI vale anche per la IX, la III e la V casa, la cui DH è sempre uguale a 2 ore: la formula per la XII vale anche per l'VIII, la II e la VI casa, la cui DH è sempre uguale a 4 ore.

      Emiciclo: e. solare o diurno è la metà dello zodiaco che va dal Leone al Capricorno; e. lunare o notturno è la metà dello zodiaco che va, in senso inverso, dal Cancro all'Acquario. In ogni emiciclo ciascun pianeta ha un domicilio, secondo il seguente ordine: Saturno, Giove, Marte, Venere, Mercurio, luminare (Sole nell'emiciclo diurno, Luna in quello notturno).

      Emisferi celesti: sono le due metà della sfera celeste separate dall'equatore, quella che contiene il polo nord è l'emisfero nord, quella che contiene il polo sud è l'emisfero sud.

      Emisferi rispetto al meridiano: sono le due metà della sfera locale separate dal meridiano, quella che contiene il punto est è l'emisfero orientale o emisfero ascendente, quella che contiene il punto ovest è l'emisfero occidentale o emisfero discendente.

      Emisferi rispetto all'orizzonte: sono le due metà della sfera locale separate dall'orizzonte, quella che contiene lo zenith è l'emisfero visibile, quella che contiene il nadir è l'emisfero invisibile.

      Emperìschesis: vedi accerchiamento.

      Epiciclo: è, nel sistema geocentrico tolemaico, un cerchio lungo il quale si muove il corpo del pianeta, ed il cui centro si muove lungo un eccentrico. Questo modello di orbite circolari combinate spiega la retrogradazione apparente poiché quando l'astro si trova nella parte inferiore, presso il perigeo dell'epiciclo, percorre il cerchio in senso inverso e, osservato dalla Terra, appare muoversi da est ad ovest, ovvero in senso contrario alla sequenza dei segni zodiacali, lungo i quali si muove l'eccentrico.

      Epidekatéia: imposizione della decima. È una forma particolare di sovreminenza che avviene quando l’astro destro si trova nel decimo luogo rispetto al sinistro e lo osserva mediante quadrato nel mondo. Per esempio, se Venere si trova nell’ottavo luogo a 1 ora dal mediocielo e Marte nel quarto luogo a 1 ora dall’imocielo, si dice che Marte “impone la decima” a Venere. È la forma più forte di sovreminenza e determina sempre il prevalere dell’astro destro rispetto al sinistro. Vedi sovreminenza.

      Epitheôria: è l'aspetto di un pianeta "destro" verso un pianeta "sinistro", come per esempio del Sole in Capricorno che osserva Marte in Ariete con la figura del quadrato. Si produce per il moto dei pianeti (il Sole procede per il suo moto verso il luogo di Marte) e si contrappone all'aktinobolia, l'irraggiamento che avviene per il moto diurno. Il pianeta destro mostra il suo "volto" al sinistro e questo suo "sguardo", visus, ópsis, si contrappone all'aktís.

      Equante: è, nel sistema geocentrico tolemaico, un cerchio il cui centro dista dal centro dell'eccentrico tanto quanto quest'ultimo dista dal centro del sistema (la Terra), lungo la stessa retta. Venne introdotto per uniformare il moto in longitudine dell'epiciclo che è irregolare rispetto alla Terra, ma diviene regolare rispetto al centro dell'equante.

      Equatore celeste: è il circolo massimo della sfera che contiene tutti i punti equidistanti dai due poli celesti; corrisponde alla proiezione dell'equatore terrestre sulla sfera celeste. É suddiviso in 360 gradi equatoriali, a partire dal punto gamma. Tutti i gradi dell'equatore sorgono sempre nel punto est e tramontano sempre nel punto ovest, in tutti i giorni dell'anno e in tutte le località della terra. Dal latino aequus, uguale, poiché rende uguale il giorno alla notte, il semiarco diurno al notturno ecc.

      Equazione del tempo: (em) è la differenza temporale tra il tempo solare vero e il tempo solare medio. Si tratta della quantità di minuti e secondi che si devono aggiungere o togliere al tempo medio per ottenere il tempo vero. Varia continuamente da zero (15 aprile, 15 giugno, 1 settembre, 25 dicembre) ad un massimo di +16m 24s durante novembre. L'equazione del tempo cambia anche da un anno all'altro e i suoi valori ritornano uguali ogni quattro anni.

      Equinozi: sono i due punti nei quali l'eclittica interseca l'equatore. Il Sole vi transita all'inizio della primavera (equinozio primaverile) a 0° Ariete, e all'inizio dell'autunno (equinozio autunnale) a 0° di Bilancia. Agli equinozi la declinazione è sempre 0° e la longitudine è uguale all'ascensione retta (0° e 180°). Dal latino aequus, uguale e nox, notte, poiché quando il Sole si trova agli equinozi la notte è uguale al giorno.

      Equinoziali: (segni e.) vedi mobili.

      Equipollenti: (o equipotenti) sono due punti in parallelo di declinazione, poiché producono archi diurni identici; nello zodiaco sono anche dette equipollenti le coppie di segni, separati da un solstizio, i cui gradi eclittici sono in parallelo di declinazione: Ariete e Vergine, Toro e Leone, Gemelli e Cancro, Bilancia e Pesci, Scorpione ed Acquario, Sagittario e Capricorno. Questi segni hanno il medesimo "modo di essere", poiché generano fenomeni visuali identici. Il rapporto tuttavia sussiste solo tra i singoli gradi di ciascuna coppia, complementari a 30°: 1° di Ariete e 29° di Vergine, 2° e 28°, 3° e 27°, 4° e 26 ecc. PA: bleponta zôdia.

      Equipotenti: vedi (equipollenti).

      Esagono: (o sestile) e l'aspetto che due astri formano quando sono ad una distanza angolare di 60° nello zodiaco, o di 4 ore nel mondo; vedi aspetti.

      Esaltazione: è la seconda dignità in ordine di importanza, il luogo dello zodiaco dove i pianeti mostrano il primo apparire della loro qualità. Gli effetti dell'esaltazioni sono i più repentini ed appariscenti. Saturno ha la propria esaltazione in Bilancia, Giove in Cancro, Marte in Capricorno, Venere in Pesci, Mercurio in Vergine, il Sole in Ariete, la Luna in Toro.

      Esilio: è la debilità essenziale opposta al domicilio. Saturno ha il proprio esilio nei domicili dei luminari, Cancro e Leone, Giove nei domicili di Mercurio, Gemelli e Vergine, Marte nei domicili di Venere, Toro e Bilancia, Venere nei domicili di Marte, Ariete e Scorpione, Mercurio nei domicili di Giove, Sagittario e Pesci, il Sole e la Luna nei domicili di Saturno, rispettivamente Acquario e Capricorno. E' detto anche detrimento.

      Est, Ovest: sono i due punti nei quali l'equatore attraversa l'orizzonte: l'est è il punto che sta a destra di chi è rivolto verso il punto nord, l'ovest è il punto che sta alla sua sinistra. Dalle voci inglesi east, di origine indoeuropea, e west, dalla radice ves- come per il latino vesper, sera.

      Familiarità: sono tutte le forme di comunicazione tra le nature dei pianeti che danno luogo ad una diversa natura, mediante la crasi. Dal latino falimiaritas e dal greco oikeíôsis, affinità, rapporto familiare.

      Fasi: sono le diverse condizioni di visibilità in cui si vengono a trovare le stelle e i pianeti, a causa del mutare della loro distanza rispetto al Sole. Le fasi delle stelle fisse sono regolate dallo spostamento del Sole nel corso dell'anno che allontanandosi le rende visibili ad oriente e riavvicinandosi le fa scomparire ad occidente. Le 'fasi eliache' sono quelle che determinano il ciclo di visibilità di un astro, secondo la sua distanza dalla luce solare: vedi sorgere eliaco mattutino, sorgere eliaco vespertino, tramonto eliaco mattutino, tramonto eliaco vespertino, ultimo sorgere vespertino, primo tramonto mattutino; le 'fasi cosmiche' sono le diverse posizioni di un astro rispetto al Sole e agli angoli della sfera locale:vedi sorgere cosmico, sorgere acronico, tramonto cosmico, tramonto acronico.

      Fazione, factio: vedi hairesis.

      Femminili: (pianeti f.) sono la Luna e Venere, ovvero quei pianeti nei quali l'umido è prevalente sulle altre qualità prime. (segni f.) sono i due segni solstiziali o tropici e quelli che sono in trigono rispetto a loro: Cancro, Scorpione e Pesci; Capricorno, Toro e Vergine. I solstizi segnano infatti, nell'anno tropico, l'inizio del prevalere di una qualità passiva (femminile), il secco in estate e l'umido in inverno. (quadranti f.) sono il secondo e il quarto quadrante, poiché un astro in questi quadranti si allontana dal meridiano e l'allontanarsi è ritenuta condizione più debole, più passiva, che non l'avvicinarsi.

      Figura di direzione: è la figura completa che riporta nelle 12 case le direzioni, per il medesimo arco di direzione, di tutti i significatori di una figura di natività. Nella figura di direzione vengono evidenziati gli incontri di direzione nel mondo, per corpo o per raggio, e vengono segnati a parte gli incontri di direzione nello zodiaco e per declinazione.

      Figura di natività: è la rappresentazione della sfera locale nell'istante e nel luogo in cui avviene una nascita. La figura viene suddivisa in 12 case, secondo uno dei metodi di domificazione, e vengono riportati gli elementi essenziali per il giudizio astrologico: le posizioni dei due luminari, dei cinque pianeti, delle sorti, della sizigia che precede la natività, delle stelle fisse. La figura di natività (detta anche più brevemente natività o genitura) è il punto di riferimento di tutti i giudizi dell'astrologia genetliaca.

      Figura di profezione: è la figura completa che riporta nelle 12 case le profezioni, per il medesimo numero di profezione, di tutti i significatori di una figura di natività. Le figure di profezione sono 12, essendo il ciclo di profezione duodecennale: la figura del primo anno (figura di natività) corrisponde a quella del tredicesimo, del venticinquesimo ecc.; la figura del secondo anno corrisponde a quella del quattordicesimo, del ventiseiesimo e così via.

      Figura di rivoluzione solare: (o figura di rivoluzione) è la rappresentazione della sfera locale nell'istante in cui avviene una rivoluzione solare, nello stesso luogo in cui avvenne la natività. La figura di rivoluzione assume un significato sull'anno e lo mantiene fino alla successiva rivoluzione. Contiene tutti gli elementi necessari al giudizio, come la figura di natività. Il giudizio dei rapporti tra rivoluzione, natività e profezione, costituisce, insieme alle direzioni, la base dell'arte della previsione astronomica. É detta anche figura dell'anno.

      Figure: sono tutte le familiarità che intercorrono tra i pianeti, nella sfera celeste o in quella locale, in virtù di rapporti astronomici. In greco schêma, figura, forma.

      Fissi: (segni f.) vedi solidi.

      Flegma: umore freddo e umido. E' analogo all'acqua e all'inverno. Vedi umori.

      Fondo del cielo: vedi imocielo.

      Freddo: qualità prima attiva che tiene unite cose di natura uguale ed anche contraria; vedi qualità prime, qualità attive.

      Fuoco: elemento composto dal caldo e dal secco; la qualità prevalente è il caldo; segni di fuoco sono l'Ariete, il Leone, il Sagittario; ha analogia con l'estate, con l'età adulta, con la bile gialla; vedi anche elementi.

      Gaudium: voce latina che indica la condizione in cui un pianeta si rallegra, gioisce. Sono gaudia l'essere in un trono, nel proprio domicilio preferito, nel luogo preferito, l'essere maschile in segno maschile, in quadrante maschile e orientale al Sole, femminile in segno femminile, in quadrante femminile e occidentale al Sole, ecc. PA: chairô, idiothroneô.

      Giorno siderale: è il tempo che corrisponde a una rotazione completa della sfera celeste. Esso corrisponde all'intervallo che intercorre fra due passaggi consecutivi del punto gamma allo stesso meridiano. E' diviso convenzionalmente in 24 ore. In realtà, per effetto della precessione degli equinozi, il ritorno del punto gamma al meridiano è leggermente più breve (8 millesimi di secondo) della rotazione terrestre.

      Giorno solare medio: è l'intervallo di tempo che intercorre fra due passaggi consecutivi del sole medio allo stesso meridiano. Il giorno solare medio ha un durata di 24h 03m 56,555s di tempo siderale.

      Giorno solare vero: è l'intervallo di tempo che intercorre fra due passaggi consecutivi del sole allo stesso meridiano.

      Grado di passaggio: è quel grado dell'eclittica che, nello stesso quadrante, ha la medesima distanza oraria di un astro o di un qualsiasi punto della sfera locale. Si chiama così poiché quel grado "passa" insieme all'astro alla stessa distanza oraria. Il grado eclittico che sorge all'orizzonte orientale (oroscopo) è il grado di passaggio di tutti i punti che in quell'istante sorgono. Se invece un astro fosse in XI casa e la sua DH pari a 3.20, il suo grado di passaggio sarebbe quel grado eclittico che si trova in XI a 3.20 di distanza oraria. Il grado di passaggio non corrisponde alla longitudine eclittica dell'astro se quest'ultimo ha una latitudine diversa da 0°. Solo il Sole quindi ha sempre un unico grado eclittico che esprime la sua longitudine ed il suo passaggio orario.

      Hairesis: è la condizione diurna o notturna di un astro, il suo appartenere ad uno dei due partiti o fazioni: quello del giorno o quello della notte; la concordia tra l'hairesis dei pianeti dominanti ed il tempo della genitura (diurna o notturna) è fondamentale per il giudizio: i pianeti che rispettano la propria hairesis (in genitura diurna i diurni, in genitura notturna i notturni) operano nel modo migliore, secondo natura e giustizia; quelli che non rispettano la propria hairesis operano in modo contrario, con ostacoli e difficoltà. Il rispetto dell'hairesis non indica una maggior forza del pianeta ma un miglior modo di operare. Altre condizioni di rispetto dell'hairesis sono per i diurni, essere sopra l'orizzonte, avere luce crescente ed essere in segno maschile, per i notturni essere sotto l'orizzonte, avere luce calante ed essere in segno femminile. PA: hairesis.

      Idioprosopia: è la figura di un astro rispetto al Sole o alla Luna quando si trova in un segno che, nella stessa direzione, dista da quello in cui si trova il luminare tanto quanto il proprio domicilio diurno dista dal Leone nel caso del sole, o il proprio domicilio notturno dal Cancro nel caso della luna. Ad es. Mercurio in Ariete è idioprosopo al sole in Pesci, e alla Luna in Toro; Venere in Ariete è idioprosopa al sole in Acquario e alla Luna in Gemelli; Marte in Ariete è idioprosopo al Sole in Capricorno e alla Luna in Cancro, ecc. L'idioprosopia è della massima importanza nei giudizi che riguardano l'animo umano e le sue qualità.

      Imocielo: (IC) è il grado dell'eclittica che culmina al meridiano inferiore. É detto anche fondo del cielo (FC). Dal latino imum, il più basso, e coelum, cielo.

      In lumine suo: vedi hairesis.

      Incongiunti: (segni i.) sono quei segni tra cui non intercorre alcuna figura astronomica. Sono tra loro incongiunti Ariete-Toro, Ariete-Scorpione, Toro-Gemelli, Toro-Bilancia, Toro-Sagittario, Gemelli-Scorpione, Cancro-Leone, Cancro-Acquario, Leone-Vergine, Leone-Capricorno, Leone-Pesci, Vergine-Acquario, Bilancia-Scorpione, Scorpione-Sagittario, Capricorno-Acquario, Acquario-Pesci. Alcune di queste coppie hanno tuttavia un rapporto di omozonia, ovvero hanno in comune il medesimo signore del domicilio: Ariete-Scorpione (Marte), Toro-Bilancia (Venere), Capricorno-Acquario (Saturno). (pianeti i.) sono due pianeti che non hanno tra loro alcuna familiarità astronomica. PA: asyndetos.

      Inferiore: (pianeta i.) si dice di Venere e Mercurio, poiché nella teoria geocentrica tolemaica le loro sfere stanno sotto a quella mediana del Sole, precedendo la sfera della Luna. I tre astri 'inferiori' ripetono il ciclo dei superiori: Venere è analoga all'origine, Mercurio alla perfezione, al compimento, la Luna alla separazione, alla dissoluzione; (congiunzione i.) si dice della congiunzione di Venere o di Mercurio con il Sole, quando avviene al perigeo del loro epiciclo.

      Influsso: è, nell'astrologia classica, l'azione esercitata dagli astri sul mondo sublunare. Questa azione procede dall'alto verso il basso, dalle sfere più esterne verso quelle più interne e scorre con un flusso continuo (in-fluxus), attraverso la luce, penetrando nei corpi materiali ed influenzandone il temperamento. Vedi anche elementi, umori.

      Inoperosi: (luoghi i.) vedi luoghi pigri. (pianeti i.) sono i pianeti nei luoghi pigri o inoperosi. PA: achrêmatistos.

      Interpositio: è una forma di disturbo dell'applicazione che avviene per moto retrogrado. Tra due pianeti che si stanno unendo per corpo o per raggio ne interviene un terzo che si interpone retrogradando e compie per primo l'applicazione al pianeta più lento.

      Intuentia: vedi equipollenti.

      Isanafora: vedi comandanti e obbedienti.

      Isodynamounta: vedi equipollenti.