Alcuni testi sulla levata eliaca di Sirio.

traduzioni di Giuseppe Bezza, elaborazioni grafiche e tabella di Marco Fumagalli.


  Le previsioni tratte al sorgere di Sirio si iscrivono nel contesto di un anno scandito non dagli equinozi e dai solstizi, ma dalle fasi delle stelle.

  Il primo testo reca la firma di Siro, che ci è noto anche per un trattatello sulla previsione degli anni piovosi e secchi. Qui, tuttavia, non vi è traccia di meteorologia popolare e la trattazione è condotta secondo le regole dell'apotelesmatica dotta (Catalogus Codicum Astrologorum Graecorum I, Bruxelles 1898, pp. 131-134). Se questo Siro sia il medesimo cui Tolemeo dedicò il quadripartitum, siamo, dice F. Cumont (loc. cit.) liberi di pensarlo. Due stelle sono citate nel testo: Sirio e le Pleiadi, e le previsioni sullo stato del tempo desunte dal sorgere di Sirio cessano all'atto del sorgere eliaco delle Pleiadi in maggio. Le sette notti che seguono la levata eliaca di Sirio sono ricordate da al-Bîrûnî (The Chronology of Ancient Nations, transl. by C.E. Sachau, London 1879, pp. 259ss.) come "canicolari": "In ciascuno di questi giorni essi [i contadini e i naviganti] traggono conclusioni riguardo ad alcuni mutamenti del tempo nei mesi dell'autunno e dell'inverno e di parte della primavera e questi mutamenti avvengono per la maggior parte al tramonto e all'alba. Si ritiene che questi giorni sono, rispetto all'anno, quello che i giorni critici sono rispetto alle malattie acute, in cui si manifesta la crisi, ovvero il giudizio riguardo al morbo, da cui si può nutrire speranza o timore riguardo all'esito".

  Il secondo testo è di Efestione di Tebe, astrologo del IV sec. d.C. Il capitolo mostra una mistione di elementi arcaici, quali l'osservazione del colore della stella e dei venti che soffiano, che antecedono l'apotelesmatica greca, e di elementi astronomici tipici di modelli geometrici greci riconoscibili nella menzione degli apogei e dei perigei dei pianeti. Del testo diamo qui solo la prima parte che costituisce l'introduzione generale ai giudizi sulle singole posizioni degli astri. L'introduzione sembra aver sofferto qualche ingiuria del tempo: l'esposizione infatti manca di una sua coerenza e vi sono mischiate condizioni proprie del sorgere di Sirio con altri tópoi dell'astrologia cattolica, segnatamente i noviluni e i pleniluni.

  Nella sezione Strumenti riportiamo, oltre alla mappa celeste del Cane Maggiore, una tabella delle levate e dei tramonti eliaci di Sirio dai giorni nostri fino all'800 a.C. per tre diverse località: Babilonia, Atene e Roma.

Roma - 600 a.C. Sorgere eliaco di Sirio (cfr. tabella).Il Sole si trova nel 28° grado del Cancro (20 Luglio), 7° sotto l'orizzonte orientale, prima dell'alba.


Roma - 600 a.C. Tramonto eliaco di Sirio (cfr. tabella).Il Sole si trova nel 6° del Toro (25 Aprile), 7° sotto l'orizzonte occidentale, dopo il tramonto. Era questo il periodo (il VII giorno avanti le calende di Maggio) in cui si celebravano nell'antica Roma le feste dei Robigalia, con il sacrificio di una pecora e di un cane di pelo fulvo per scongiurare la ruggine del grano. Cfr. Plinio, Nat.Hist. XVIII.285, Varrone, Res rusticae I 1.6, Ovidio, Fasti IV 935 sgg.: «pro cane sidereo canis hic imponitur arae».


Siro - CCAG I, 171-172

Dichiarazioni generali sul tempo

  Assumiamo a inizio dell'osservazione del tempo che farà nell'anno il 19 del mese di luglio secondo i Romani; in quel giorno sorge Sirio. Si osservi pertanto in quel giorno l'aria notturna dopo il tramonto del Sole: se subito appaiono nubi allorché il Sole tramonta, significano tempeste all'inizio di ottobre, ma se appaiono al mezzo della notte, significheranno alla metà di ottobre e verso la fine del mese se appaiono all'alba e, in breve, in rapporto alle ore della notte congettureremo che quella tale costituzione si produrrà in quel giorno del mese. E se le nubi appaiono spesse, grossa tempesta, se sottili, lieve; e se appare rugiada, denota foschia. In particolare la tempesta occorre laddove appaiono le nubi. Se non appaiono né nubi, né rugiada, quel mese sarà sereno.

  La notte poi del xx giorno significa il tempo che farà a novembre e l'osservazione si compirà al modo medesimo; quella del xxi giorno, il tempo di dicembre; e se in questa notte appaiono nuvole alla sera, significano neve all'inizio di dicembre, ma se appaiono all'alba, verso la fine dello stesso mese, e se vi è rugiada, significa foschie nel mese. La notte poi del xxii giorno significa il tempo che farà a gennaio e la sua osservazione non è dissimile da quella della notte precedente. La xxiii notte significa il tempo che farà a febbraio: se appaiono nebbie alla sera, significano neve, ma al mezzo della notte, foschia, di buon mattino, tempesta e venti violenti. La xxiv notte significa il tempo che farà a marzo, secondo un'osservazione simile alle precedenti e la xxv il tempo del mese di aprile e invero se appaiono nubi, significano tempesta e se cade rugiada, foschia. La xxvi notte rivela il tempo del mese di maggio, la cui congettura si farà al modo medesimo della prima notte, quella che ci mostra il tempo del mese di ottobre.

  Occorre inoltre tenere a mente anche questo: se poco prima del tramonto delle Pleiadi, si forma foschia o caligine, significa che il tempo invernale sarà precoce <quell'anno>, ma se la bruma appare al tempo stesso del loro tramonto, il tempo invernale sarà medio nel suo apparire; se infine apparirà dopo, sarà tardo.


Efestione - 1,23

Dei significati del sorgere di Sirio e il rapporto degli astri con questa stella

  Gli antichi saggi egizi osservavano anche il sorgere di Sirio il venticinquesimo giorno del mese epiphí , e ne hanno stabilito i giudizi relativi, i quali, essendo molti, mi limiterò qui ad esporne alcuni tra i più evidenti.

  Pertanto, quando Sirio al suo sorgere splende come l'oro si mostra vantaggiosa ad ogni cosa; infatti mostra al paese l'abbondanza e le cose migliori e mostra secondo proporzione e nel momento opportuno il montare e il discendere delle acque, ed altresì il raccolto ed il resto. Per contro, se l'astro sorge avvolto dalle tenebre, tutto si trova contrariato: i prodotti sono scarsi e ciò che è concepito abortisce.

  Quando l'astro sorge grande e luminoso e soffiano venti settentrionali, significa un accrescimento delle acque secondo proporzione e il raccolto è buono ed abbondante e il re del paese trionferà sui propri antagonisti. Se invece sorge cupo e piccolo, e soffiano venti settentrionali, verrà intrapresa una spedizione fuori dal paese che non terminerà favorevolmente, la crescita del Nilo sarà secondo proporzione, gli onori e le dignità si deterioreranno.

  Se sorge grande e luminoso e soffiano venti da ponente e da mezzogiorno, indica il disaccordo e mortalità, la crescita del livello delle acque sarà mediocre e presagisce la carestia. Se sorge grande e luminoso mentre soffiano venti da settentrione e da levante, il re del paese abbandonerà il proprio trono e rimarrà nascosto e vi sarà guerra; se invece si mostra piccolo quando soffiano il Borea e l'Apeliote, vi sarà un giusto accrescimento e significa che la terra degli Etiopi sarà presa con la forza. Se sorge nerastro indica una pestilenza, giallastro le malattie, rossiccio la guerra e le uccisioni.

  Occorre osservare anche la Luna e i cinque astri: la loro configurazione, il loro moto e la loro complessione nei confronti a Sirio nella sua levata. Infatti la complessione indica gli eventi mentre la configurazione e la qualità del moto o le stazioni portano a compimento l'azione con maggiore o minore forza. Ogni astro che si trova prossimo all'apogeo partecipa in certo modo alla forza dell'astro superiore e quello che si trova prossimo al perigeo la trasferisce all'inferiore, mentre ogni astro che si muove medio nel suo moto conserva intatta la propria virtù nel suo associarsi agli altri astri. Quando l'astro di Saturno è all'apogeo diventa più raffreddante e in tal modo dispone le cose terrene e quando la Luna è al perigeo altera maggiormente le cose terrene che nelle altre sue posizioni. Quanto agli astri che sono disposti tra questi, mettono in compartecipazione l'un l'altro le loro virtù.

  Occorre pertanto osservare la disposizione degli astri e il loro moto e la loro efficacia. Ognuno di essi significa <precipuamente> nelle proprie stazioni e l'evento che essi producono ha maggior vigore soprattutto nella seconda stazione; quanto alla Luna, produce significati più sensibili dopo le sue deflussioni dagli astri, ed anche i rimanenti astri in tal guisa tra loro operano.

  Se Saturno e Marte sono nei luoghi eclittici della Luna senza intervento dei benefici, sono allora causa di pestilenze, soprattutto nei piedi dei Gemelli o nelle prime stelle del petto del Cancro e nella Greppia e nel petto del Leone e nella scura regione presso il seno della Vergine e nelle parti estreme della Bilancia e nelle parti australi dei suoi piatti e nella fronte dello Scorpione e nelle stelle che sono nella mano del Sagittario e nelle due stelle che sono sulla coda del Capricorno.

  Le stesse cose significano le eclissi di Sole e di Luna in queste regioni; e se sono circondate dai malefici e Mercurio si trova afflitto ed i benefici non danno testimonianza, produce allora le cose più funeste, particolarmente nei segni tropici; giacché le eclissi in questi luoghi, e soprattutto quelle di Sole, producono calamità universali, mentre quelle che si producono nel segno del Leone distruggono i reami e isteriliscono i fiumi.

  Occorre poi osservare il solstizio estivo e l'invernale e gli altri luoghi conversivi (ovvero gli equinozi) e le sizigie che si producono presso questi punti. Si osserverà quindi quale disposizione hanno rispetto alle predette sizigie gli altri cinque erranti e da ciò congetturare riguardo agli eventi imminenti. Dalla testimonianza del solo Marte per presenza o diametro o quadrato si dovrà dedurre l'arrivo di calori ardenti e incendi al paese che soggiace e corrisponde al segno; dalla testimonianza del solo Saturno ci si attenderà eventi che a Saturno sono propri, quali le gelate e il freddo.

  È pertanto necessario osservare il novilunio e il plenilunio che precedono i luoghi tropici ed equinoziali ed altresì le sizigie seguenti, fino al luogo tropico seguente, e considerare se vi siano testimonianze di benefici o di malefici: da queste infatti si ha conoscenza dello stato del tempo lungo l'arco del trimestre, mentre la costituzione mensile si trae dall'osservazione del sinodo mensile, quella giornaliera dalle figure della Luna, quand'è falcata, quadrata, gibbosa, piena e nuova. Quando poi i cinque astri erranti, al tempo della levata di Sirio, sono mattutini orientali e diretti e additivi nel loto moto, o anche solo alcuni di essi (segnatamente Venere e Mercurio), indicano una buona annata, prospera ed una buona ascesa delle acque del Nilo. Osserveremo anche ciascuno dei tre pianeti superiori, Saturno, Giove e Marte e quando sono mattutini indicano l'incremento, quando sono vespertini o tramontano fanno il contrario.

  Questi sono i pronostici dei cinque pianeti nei segni [dôdekatêmorioi] al tempo del sorgere di Sirio. Quando Saturno è in Cancro il re dell'Egitto abbandonerà il proprio trono oppure morirà oppure indica ribellioni o mutazioni nei reami e il crescere del Nilo sarà scarso e vi sarà penuria di prodotti. In Leone buona annata e buona crescita delle acque.


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