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CORSO AVANZATO - LA VITA | |||||
4. Le direzioni.
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La tecnica delle direzioni, oggi dette “direzioni primarie”, rappresenta il primo strumento che l’astrologo deve possedere per la previsione dei tempi futuri. Tolemeo ne parla nel capitolo sulla durata della vita ma più avanti dice chiaramente che le direzioni devono essere usate in tutti gli argomenti della previsione.
La lezione è suddivisa in due parti: nella prima descriviamo le tecniche fondamentali del dirigere e i principi generali sui quali esse si fondano; nella seconda esaminiamo alcuni metodi alternativi che si incontrano nella letteratura astrologica, la cui conoscenza è indispensabile per una completa conoscenza dell’argomento. PARTE PRIMA Nei primi tre capitoli viene introdotto il concetto di direzione come moto della sfera e viene esposto il metodo di dirigere secondo le distanze orarie e le ore temporali degli astri. Nel capitolo 48 si tratta della conversione dell’arco di direzione in tempo e vengono esposti i cinque diversi metodi presenti nella letteratura astrologica (metodo equatoriale, metodo di Cardano e di Nabod, metodo della velocità solare, metodo degli archi variabili, metodo naturale di Placido Titi). Nel capitolo 49 si definiscono i due elementi della direzione: il significatore e il promissore, con alcuni giudizi di Retorio e di Abenragel sui significati generali che i pianeti assumono nelle direzioni. I capitoli 50 e 51 trattano del duplice modo di dirigere: nello zodiaco e nel mondo; vengono quindi introdotti i concetti di divisore e di suddivisore, elementi essenziali per giudicare la successione del dominio nei tempi futuri. La prima parte della lezione si conclude con tre capitoli dedicati alla prassi del dirigere e alla figura di direzione, uno strumento utilissimo per rappresentare in modo completo le figure che si compiono con il moto della sfera. 45) Introduzione alle direzioni PARTE SECONDA Nella seconda parte della lezione viene approfondito l’argomento della tecnica delle direzioni, percorrendo le diverse metodiche che si incontrano nei testi. La loro conoscenza è utile sia per seguire il capitolo tolemaico, sia per comprendere il modus operandi dei maggiori astrologi. In base ai testi pervenutici, possiamo descrivere a grandi linee una tradizione che, a quanto ci appare, si fonda su un metodo matematico che precede senz’altro l’età di Claudio Tolemeo. Da alcuni passi delle Anthologiæ di Vettio Valente sappiamo che il metodo invalso, che l’astrologo antiocheno fa risalire agli antichi Egizi, procede per comparazione di ascensioni rette e di ascensioni oblique. Di questo metodo, che fu poi attribuito all’Alcabizio, e di molti altri, si tratta nei capitoli 55-60. 55) Introduzione a diverse metodiche |
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Capitolo 60 - Il metodo di un astrologo
del XVI secolo. |
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La successione del dominio (cap. 51)
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Gli ultimi tre capitoli concludono la lezione con alcuni approfondimenti tecnici. Il capitolo 61 tratta del modo in cui si deve calcolare il raggio di un pianeta nelle direzioni zodiacali. La letteratura astrologica tratta questo argomento sotto il nome di proiectio radiorum, “proiezione dei raggi” o anche di extensio radiorum, “estensione dei raggi”. I quattro metodi che esponiamo riguardano soprattutto i raggi nelle direzioni, ovvero sono finalizzati al ritrovamento di un grado eclittico da dirigere ad un significatore. Tuttavia, alcuni di essi, possono essere usati anche negli aspetti della genitura. Nel capitolo 62 vengono spiegate due tecniche introdotte da Placido Titi nelle direzioni della Luna e del Sole: il metodo dell’orbita lunare, e il metodo dei crepuscoli del Sole. Infine, nel capitolo 63, riportiamo due metodi presenti in Retorio, che abbiamo denominato “delle cronocratorie zodiacali” e “dei semiarchi”. | |||||||||||||
La proiezione dei raggi - metodo sferico (cap. 61)
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TESTI E STRUMENTI
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