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Marco Fumagalli - Il terremoto del Sichuan orientale
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Le eclissi che precedono il terremoto
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Eclisse Se confrontiamo tra loro le posizioni dei tre superiori in queste eclissi [18], notiamo in primo luogo che Giove è l’unico a testimoniare sempre il luminare eclissato, per quadrato; inoltre, nelle prime due figure, Giove e Saturno sono configurati tra loro per trigono (precisissimo nell’eclisse solare), mentre nell’ultima sono in quadrato, con Saturno che si oppone alla luna, mentre gli altri due, opposti tra loro, la osservano con il quadrato. Considerando anche l’angolarità dei malefici, il progressivo peggioramento delle figure risulta evidente. I TRE SUPERIORI NELLE ECLISSI CHE PRECEDONO IL TERREMOTO
A questo punto possiamo tracciare un primo quadro generale. Le eclissi esaminate evidenziano cinque elementi ben determinati:
Lo schema seguente mostra la dinamica di questi elementi nelle tre eclissi: Marte collega la prima eclisse alla seconda e la seconda alla terza, mediante il passaggio del proprio grado in un angolo, che si ripete per due volte consecutive. Infine, nell’ultima figura, il malefico si unisce ad Aldebaran, che era angolare al fondo del cielo nella prima eclisse. 3. Schema dei richiami nelle tre eclissi che precedono il terremoto
Osservando le figure complete, riportate in appendice, si notano inoltre due zone più estese, con una grande concentrazione di elementi nello spazio di circa trenta gradi ciascuna. Queste due zone corrispondono entrambe ad immagini terrestri settentrionali [19], quelle del Leone e del Toro:
[10] Al suo tramonto la luna è ancora completamente eclissata e la sua uscita dall’ombra non è visibile da Chengdu. Secondo Tolemeo (Tetr. 2.6), se l’eclisse si trova al tramonto, ci si deve attendere un effetto dopo circa un anno. In questo caso la corrispondenza è abbastanza buona: il terremoto infatti avviene circa 14 mesi dopo l’eclisse. [11] Penso che l’oroscopo non vada mai escluso dal dominio di una figura, sebbene la maggior parte degli autori consideri nelle eclissi solo l’angolo “tolemaico” (Tetr. 2.7), dividendosi poi sulla nota questione se l’angolo da considerare sia quello seguente o precedente l’eclisse. Ma l’opinione di Kûsyâr ibn Labbân mi è di conforto: nella sua introduzione all’astrologia (Madkhal, II.9), l’astronomo persiano dice infatti di osservare sempre l’oroscopo, oltre naturalmente al luogo dell’eclisse. [12] L’importanza di Sirio come stella violenta è già risultata evidente nell’eclisse precedente lo tsunami che colpì l’Indonesia nel 2004 (cfr. Breve annotazione sul maremoto del 26 Dicembre 2004 in «Phôs» n. 9, p. 28, e anche Sirio, Saturno e Marte nell’eclisse lunare precedente il maremoto su questo sito e in «Phôs» n. 10, p. 1 ss.). Qui possiamo aggiungere che questa stella, tra le più violente del cielo, viene ripetutamente citata da Placido nell’esame delle figure connesse alla rivolta napoletana di Masaniello nell’anno 1647 (DDD, I, p. 250ss., in Arcana Mundi, p. 570 ss.). [13] Di Aldebaran è ben nota la natura violenta e malefica. Si veda per esempio Placido Titi, DDD II.1: «Quanto alle violente calamità, sono arrecate, nei giudizi delle eclissi, dalle stelle malefiche quando entrambe testimoniano i luminari; ed ancora quando nel luogo dell’eclisse o negli angoli, precedente e seguente, vi siano le più chiare tra le stelle fisse malefiche, quali Regolo, Antares, Sirio, Procione, Aldebaran, Orione ed altre». La sua declinazione, +16°,52, è opposta a quella di Sirio, -16°,72, e rende ancor più pericoloso il parallelo. Su Aldebaran come “cuore del Toro” vedi la n. 20. [14] La galassia di Andromeda, nota oggi con la sigla M31 del catalogo di Messier, è descritta dall’astronomo persiano ‘Abd ar-Rahmân as Sûfî (X sec.) come una “macchia di nuvole”, latha al sahâbî (cfr. H.C.F.C. Schjellerup, Description des étoiles fixes, St. Pétersbourg 1874, p. 118, che traduce “piccola nuvola” e precisa che la nebula di Andromeda rimase sconosciuta in Europa fino al 1612). La sua natura planetaria non ci è giunta dalla letteratura astrologica, ma sembra ovvio assegnarle una natura molto malefica, a causa del suo aspetto nebuloso e della sua ampia estensione. È stata infatti osservata in alcuni esempi di affezioni visive (il termine arabo al-sahâb, nuvola, ha la stessa radice di suhbat, velo, copertura, infermità visiva) e in altre figure di terremoti. Bastino tre esempi: è al FC con Saturno nel terremoto di Messina del 1908; è al FC nell’ingresso primaverile precedente il terremoto di Valparaiso del 1906; sorge con Marte nell’eclisse di sole precedente il terremoto di Taiwan del 1935. [15] Il limite entro il quale ho considerato significativo il “richiamo” di un grado eclittico è di tre gradi. [16] Le Pleiadi e il Praesepe sono connessi ai terremoti nei manoscritti Par.gr. 2424 fo. 75v., e Angelicus 29 fo. 172v, dove figurano rispettivamente come “le parti precedenti del Toro” e “le parti iniziali del Cancro”. Entrambi questi ammassi stellari hanno la natura della luna e di Marte. [17] Al suo sorgere la luna sta già uscendo dall’ombra, ma è ancora eclissata per oltre il 50%. Il sorgere di Andromeda, quando la luna è ancora sotto l’orizzonte, corrisponde all’ultima fase di totalità dell’eclisse. [18] Tetr. 2.4: «Il metodo dell’osservazione è il seguente: la prima e più potente causa di siffatti eventi riposa sulle sizigie eclittiche del sole e della luna e dei transiti degli astri in esse, [...] come pure le posizioni occasionali e durevoli delle stelle erranti, intendo quelle di Saturno, di Giove e di Marte allorché stazionano, giacché suscitano allora una significazione». Questo passo tolemaico non va interpretato, come vollero gli astrologi congiunzionisti, come una giustificazione dell’importanza delle figure tra i superiori (in particolare delle congiunzioni) in qualsiasi momento esse avvengano ma, come giustamente osservò Valentino Nabod (Enarratio, diff. IV, p. 355 ss.), solo durante un’eclisse, e soprattutto se i pianeti sono familiari ai luminari. La stazione dei superiori in un’eclisse è tra le familiarità più forti, e se avviene nelle figure successive è tra le più potenti cause di attuazione degli eventi. [19] «delle costellazioni terrestri, quelle settentrionali significano soprattutto i terremoti repentini, le meridionali gli scrosci d’acqua inopinati» (Tetr. 2.7). [20] Regolo non appartiene all’elenco delle stelle connesse ai terremoti, ma a quello dei “cuori”, le stelle più brillanti di alcune costellazioni, intorno alle quali avrebbe preso forma l’immagine. Si tratta del “cuore” del Toro (Aldebaran), del Leone (Regolo), dello Scorpione (Antares), del Sagittario (Rukbat Alrami). Queste stelle, insieme alla “coda del Cigno” (Deneb), sono ritenute nocive dagli astrologi greci. |
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