Retorio
LUOGO SETTIMO traduzione di Giuseppe Bezza da CCAG VIII/4, pp. 186-190. |
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Il settimo luogo è detto angolo del tramonto ed insegna sulla vecchiaia e le nozze e talora anche sull’eredità e le malattie. Indica in particolare ciò che riguarda le dita e la vescica e i piedi. Produce inoltre l’espatrio. La stella di Giove, qui presente, concede una buona vecchiaia, priva di pene e dà ritrovamenti o guadagni all’estero e attività. Rende nondimeno più penosa la gioventù e, se si trova in un segno tropico, nascono coloro che sono infelici nelle unioni e nei figli o anche coloro che di figli son privi. Venere in questo luogo dà piacevolezza nella vecchiaia e novità e buona vecchiaia ed ancora fa il promiscuo e l’incostante nelle unioni. E se Venere va sotto i raggi del Sole,[1] senza la testimonianza degli astri malefici, crea gli assennati e la medesima cosa indica se è in caduta,[2] tuttavia indica una gioventù incostante e l’unione con serve o donne scostumate. Mercurio nel settimo luogo fa i ricchi, gli istruiti, gli assennati, ma le loro mogli sono indiscrete o dall’animo crudele o amanti delle droghe. Saturno in questo luogo non fa soltanto coloro che mal si sposano o i vedovi, ma suscita anche malattie alle dita ed emorragie[3] o reumi ai piedi. Sempre danneggia il corpo e indica disgrazie nella figliolanza, soprattutto se è contrario alla propria fazione. Ma se risponde alla propria fazione ed è nel proprio domicilio od esaltazione fa le persone di lunga vita, ricche nella loro vecchiaia e che nondimeno soffrono nella gioventù. Marte, quivi, crea cattive unioni e matrimoni con adultere; danneggia gli occhi o le dita o i piedi e indica coloro che soffrono di tremiti. Sempre distrugge i beni paterni, segnatamente se è contrario alla propria fazione e in segni alieni e rende trista la vecchiaia; ma se risponde alla propria fazione ed è nel proprio domicilio o esaltazione, diciamo che il male è mediocre. La Luna, in questo luogo, fa gli amanti degli ospiti. In segno femminile, osservata dal Sole e da Venere per compresenza o diametro, sempre fa gli effeminati e dà unioni con due sorelle. E se la natività è femminile e la Luna è in segno maschile e il Sole e Venere l’osservano da segni maschili, , produce generalmente le tribadi. Il Sole in questo luogo dà cattive nozze e indica che ben difficilmente vi saranno figli; dà inoltre abbondanza di mezzi e ricchezza. Il signore del settimo luogo nel dodicesimo o il signore del dodicesimo nel settimo crea cattive nozze o nozze con servi. Il signore del settimo luogo osservato dal signore dell’ottavo, fa i vedovi o coloro che si separano: se si trova in segno solido una volta, in bicorporeo due, in tropico più volte. Se il signore del settimo luogo culmina e il signore del dodicesimo è nel quarto luogo, indica coloro che si uniscono alle schiave o che comprano le proprie mogli. Se il signore del settimo è nel nono luogo, concede una moglie pia. Il signore del settimo luogo combusto o nel quarto luogo o irradiato da astri malefici produce le unioni con le schiave o donne scostumate. Il nono ascendente nel settimo luogo, con Saturno, Venere e Mercurio: la moglie di chi nasce è adultera. Se Venere e Marte sono in questo luogo o l’osservano, il nativo si unirà a una donna ricca e anziana o che soffre agli occhi. Giove, Venere, Mercurio in questo luogo: chi nasce si unità a una donna di nobile origine e avrà prosperità dall’amore della moglie, ma la seppellirà. Il nodo discendente in questo luogo: la moglie morirà prima del nativo. Se Saturno e Marte sono in questo luogo o l’osservano, danno una moglie operosa o modesta o vedova. Se Venere è in questo luogo o l’osserva dà una moglie giovane e se Giove è con essa o l’osserva, chi nasce sarà incostante verso le donne. Se il Sole e Mercurio sono in questo luogo o l’osservano: danno una moglie straniera o dagli occhi chiari. Saturno quivi, di giorno, fa coloro che ottengono tardivamente, dalla lunga vita, custodi di tesori. Avranno malattie alle parti posteriori e in luoghi nascosti. Di notte è più dannoso: crea infatti coloro che hanno molte malattie, che soffrono di reumi, soggetti a malattie infiammatorie. Giove qui, nel giorno, fa i longevi, scarsi di figli, ricchi nell’ultima parte della vita. Di notte è mediocre riguardo alla condizione di vita e chi nasce prospererà intorno all’età media. Marte in questo luogo, nel giorno, fa chi è pieno di travagli, empi, violenti, omicidi, carnefici, traditori. Alcuni hanno vita breve, segnatamente se questa stella osserva la Luna angolare. Invero, in generale, Marte in questo luogo, sia nella notte che nel giorno, fa coloro che patiscono morte violenta. È inoltre autore di infermità quando è in luoghi alieni e suscita travagli, ferite e cadute. Di notte crea afflizioni e sconvolgimenti in ogni cosa cui si pone mano; porta inoltre abbruciamenti o ferite di ferro o dolori nascosti allorché l’anno giunge al suo governo.[4] Porta le attività che nascono o dal ferro o dal fuoco o dall’arte militare o da qualche violenza o da tormenti o condanne o uccisioni di uomini. Il Sole nel settimo luogo è cagione di malattie e infermità secondo la natura dell’astro compresente o testimoniante. Venere in questo luogo, sia nel giorno che nella notte, fa coloro che rimangono giovanili anche nel passare degli anni, chi tardi si sposa, chi è sottoposto a calunnie. In segni tropici o squamosi o servili ed afflitta segnatamente da Marte, fa i passionali e gli impudichi.[5] In genitura femminile, maleficata da Saturno, fa le oscene e libidinose, segnatamente nel Capricorno.[6] Mercurio di giorno in questo luogo non è favorevole, se Venere è nel mezzo.[7] Sottopone chi nasce a vizi che non rimangono nascosti e li fa impudichi, mezzani e simili. Se Marte gli si oppone o è sovreminente li fa di breve vita, tisici, esuli, sottoposti a condanne. In genitura notturna fa i procuratori di donne ricche o che hanno prosperità dalle cose di Venere e gli inventori di difficili calcoli o musiche o lettere.[8] La Luna quivi, di giorno, dà l’espatrio e pericoli o da luoghi umidi o da briganti o affligge a causa dei servi o ancora fa i nativi malaticci, segnatamente se si applica ad un astro malefico, ché- allora inevitabili sorgono i mali. Di notte, suscita i mutamenti di luogo e l’espatrio e fa coloro che con il trascorrere del tempo accrescono la loro condizione di vita.
[1] dytikê, occidentalis. [2] tapeinoumevnê indica, propriamente, se è nella Vergine, segno opposto al suo hypsôma. [3] Cfr. V.Val. 2,10 (Pingree 63,15): «Se le stelle malefiche sono presenti in questo luogo e signoreggiano l’oroscopo o la sorte e sono idioprosopi, chi nasce ha una condizione di vita incostante , soprattutto nella vecchiaia, pur non mancando di risorse, ma i loro risparmi siu dissiperanno in spese e in imprevisti. Se al contrario sono in volti diversi (alloioprosôpountes) e contrari alla propria fazione e signoreggiano la sorte, chi nasce trascorrerà una cattiva vecchiaia, alcuni cadranno qualche tempo in cattività e avranno malattie e indisposizioni. Ma se Giove osserva, a causa della malattia saranno nei templi, ma subiranno molestie e avranno sofferenze per emorragie e alle pudenda o alle dita». [4] Cfr. Firmico III, 4, 19: «præsertim cum ipse temporum dominus fuerit vel a Luna plena ipse divisa sibi temporum spatia possederit». [5] Cfr. Firmico III, 6, 14: «Se occupa questo luogo trovandosi in segni tropici, squamosi o servili (erratica signa) e se Marte si trova con essa o unito od opposto quadrato con forte raggio, fa gli impuri, soggetti alla libidine, infami». [6] Firmico III, 6, 15: «Questi vizi saranno ancor più vivi se siffatta mistura delle stelle si produce in Capricorno o in Ariete». [7] Il testo è qui chiaramente corrotto e il richiamo a Venere deve essere forse soppresso, cfr. Firmico III, 7, 14 che ascrive alla semplice positura di Mercurio nel settimo luogo e in nascita diurna i vizi, le libidini, gli eccessi nei desideri, l’amore per i fanciulli, l’unione a donne disonorate, soprattutto in domo Martis vel in domo Saturni vel in ceteris, in quibus humiliatur. [8] Le medesime cose in Firmico III, 7, 15, che conclude: «Scio in hoc loco Mercurium psefopæctas (qui calculis ludent, prestidigitatori) sæpe fecisse». |
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