Marco Fumagalli

Il calcolo delle sorti secondo Placido.

(Linguaggio Astrale 103, giugno 1996)

Seguendo il metodo di Placido Titi, le sorti possono essere definite come quei punti della sfera locale che, avendo la medesima declinazione di un punto B, distano da esso tanti gradi in ascensione retta (AR), quanti ne dista un punto C da un punto A in ascensione obliqua (AO) e nella medesima direzione. I punti A e B possono essere pianeti, cuspidi di case o anche sorti; il punto C è in genere l'orizzonte orientale od oroscopo (Hor). Il nome ed il significato astrologico della sorte dipendono dalla qualità dei punti A e B, sui quali la sorte è calcolata: la sorte che si calcola dal Sole a Saturno si chiama sorte del padre poiché questi due astri sono i significatori del padre. Si possono esporre due formule generali per il calcolo delle sorti, una che permette di trovarne l'AR e l'altra l'AO:

AO (Hor) - AO (A) + AR (B) = AR sorte
AO (Hor) - AO (A) + AO (B) = AO sorte

  I due punti vanno invertiti fra loro se nell'istante considerato il Sole è sotto l'orizzonte: ad esempio per trovare la sorte della madre in una figura diurna si prende Venere come punto A e la Luna come punto B, ma se la figura è notturna si fa il contrario. Alcune sorti invece non mutano dal giorno alla notte, come ad es. quella del matrimonio. Indichiamo come esempio il computo della sorte della Luna, chiamata anche Tychê, o Parte di Fortuna, e indicata con il simbolo  :

di giorno: AR () = AO (Hor) - AO () + AR ()
di notte: AR () = AO (Hor) - AO () + AR ()

  Le due figure seguenti dovrebbero chiarire il principio sul quale si fonda il calcolo della sorte lunare, e di tutte le altre (la piccola freccia indica il moto diurno della sfera locale).

  Nelle due figure, per non appesantire il disegno, ho tralasciato l'eclittica ed ho posto il Sole sull'equatore, all'equinozio autunnale. Nella fig. 1 vediamo come la sorte lunare viene a trovarsi nel punto esatto dove si troverebbe la Luna se, ruotando la sfera in senso antiorario, facessimo sorgere il Sole all'orizzonte orientale (fig. 2). Per questo fu chiamata oroscopo lunare poiché la sua distanza dalla Luna misurata in gradi equatoriali, ovvero in tempo, è pari alla distanza fra il vero oroscopo e il Sole (C-A).

  Risulta quindi chiaro che, al pari dell'oroscopo e delle cuspidi delle case, le sorti sono punti della sfera locale: esse esprimono una relazione tra due punti calcolata esclusivamente in virtù del moto diurno e degli archi equatoriali.

  Vediamo ora un esempio completo di calcolo partendo dai dati di una genitura diurna: Milano, 14 aprile 1956, ore 10 e minuti 35. Culmina al mediocielo 25°03' di Pesci, la cui ascensione retta, ARMC è 355°28'. L'ascensione obliqua dell'oroscopo, AOHOR è 85°28':

ARMC
355°28'
arco di equatore
(pari a 1 quadrante)   
+ 90°00'

445°28'
- 360°00'
AOHOR

85°28'

  Il Sole si trova in Ariete a 24°24'49", e la Luna in Gemelli a 7°07'48", latitudine nord 0°09'36". Le loro ascensioni rette (AR), le declinazioni (dec), e le ascensioni oblique (AO) a Milano sono indicate qui sotto; riportiamo anche la differenza ascensionale (DA) della Luna, ovvero la differenza fra la sua AR e la sua AO, che ci servirà più avanti:

 
AR
dec
AO
DA
22°36'29"
+ 09°28'02"
12°50'59"
 
65°16'47"
+ 21°40'02"
41°27'36"
23°49'00"

  Ora disponiamo di tutti gli elementi necessari per calcolare la posizione della sorte lunare:

  1. in primo luogo procediamo a trovare l'ascensione retta, secondo il metodo che abbiamo spiegato per la genitura diurna:

AO (hor)
  85°28'00"
AO    
 - 12°50'59"
AR
+ 65°16'47"
AR  

137°53'48"

2. successivamente, conoscendo l'AR della sorte, possiamo calcolarne la distanza in ascensione retta dal meridiano più vicino (MC o IC), che si chiama distanza retta o distanza meridiana (DR). Dall'AR della sorte vediamo subito che essa si trova sotto l'orizzonte, nel IV quadrante, tra l'oroscopo e l'imocielo (IC), poiché la sua AR è maggiore dell'AOHOR e minore dell'ARIC (ARIC = ARMC+180 = 175°28'). Pertanto la sua DR va calcolata dall'IC:

ARIC
  175°28'00"
AR
- 137°53'48"
DR

37°34'12"

 3. procediamo ora a calcolare le ore temporali (HT) della sorte che in questo caso (natività diurna) saranno le medesime della Luna, poiché la sorte, avendo la medesima declinazione, condivide con la Luna la differenza ascensionale (DA) e le ore temporali, diurne (HTd) e notturne (HTn); pertanto la DA della sorte è 23°49'00" . Poiché la DA corrisponde alla differenza tra ascensioni (obliqua e retta) che si produce tra il sorgere e il culminare nello spazio di un quadrante (pari a un quarto del giorno intero, quindi a 6 ore temporali), dividendo per 6 questo valore otteniamo la quantità di gradi equatoriali che sommata o sottratta da 15° (pari all'ora equinoziale: 15° * 24 =360°), esprime il valore della singola ora temporale, diurna o notturna. Le HTd saranno sempre maggiori di 15° nell'emisfero a nord dell'equatore (declinazione positiva), mentre saranno inferiori a 15° nell'emisfero sud (declinazione negativa). La declinazione della Luna e della sorte è positiva quindi il calcolo è il seguente:

Ora equinoziale
  15°00'00"
            Ora equinoziale
15°00'00"
1/6 DA
+ 3°58'10"
1/6 DA sorte
 - 3°58'10"
HTd   

18°58'10"
HTn

11°01'50"

  4. ora possiamo trovare la distanza oraria (DH) della sorte, dividendo la DR per le ore temporali notturne della Luna (HTn). Ci serviamo delle ore notturne poiché già sappiamo che la sorte è sotto l'orizzonte; se invece fosse stata sopra avremmo calcolato la DR dal mediocielo e l'avremmo divisa per le ore diurne.

DR 37°34'12"
Htn 11°01'50"
= DH 3h 24m 21s

  A questo punto la sorte può già essere inserita nella figura e possiamo calcolare tutti gli aspetti che riceve nel mondo, ovvero secondo le distanze orarie. Tuttavia dobbiamo ancora trovare il grado eclittico nel quale essa va iscritta che ci serve per sapere quale sia il dominatore della sorte, ovvero il pianeta che ha più dignità su quel grado. Conoscendo le coordinate equatoriali della sorte (AR e d) potremmo facilmente trovare le coordinate eclittiche (longitudine e latitudine) mediante le formule trigonometriche di conversione tra coordinate ortogonali. Tuttavia, poiché la sorte, al pari delle stelle fisse, non ha un moto proprio nel cielo ma è un punto della sfera locale, noi non dobbiamo prendere il suo grado di longitudine eclittica (che è una coordinata della sfera celeste) ma il suo grado di passaggio nella sfera locale. Il grado di passaggio di un punto della sfera altro non è che quel grado dell'eclittica che in un dato istante transita alla medesima DH dal meridiano, nel medesimo quadrante. Quel punto dell'eclittica che, nel IV quadrante, avrà una DH di 3h24m21s dall'IC, sarà pertanto il grado in cui dovremo iscrivere la sorte. Vediamo ora come trovarlo.

  5. in primo luogo dobbiamo trovare l'ascensione (o la discensione) obliqua della sorte nel proprio circolo orario (AOCH-DOCH). Fra due angoli consecutivi della sfera locale vi è sempre una distanza di 90° di equatore, pari a 6 ore temporali (figura 3) e l'AOCH o DOCH esprime la posizione di un astro lungo questo semiarco. Un astro posto ad esempio sull'orizzonte dista sempre 6 ore dal meridiano pari a 90° equinoziali, e deve ancora percorrere tutto il suo semiarco diurno o notturno.

In questo percorso l'astro "consuma" gradualmente la sua DA che è massima all'orizzonte (CH = 45°28' a Milano) e si riduce a zero al meridiano (CH = 0°), dove la sua AO-DOCH è uguale alla sua AR poiché il circolo orario è pari a 0°. Se aggiungiamo 30° (pari ad una DH di 2 ore), all'ARMC otteniamo l'AOCH dell'XI casa e se a questa aggiungiamo altri 30° troviamo l'AOCH della XII: è il principio della domificazione placidiana. In base al medesimo principio, se moltiplichiamo per 15 la DH di un astro otteniamo un arco di equatore che sommato o sottratto dall'AR del meridiano più vicino ci permette di trovare l'AOCH o la DOCH dell'astro, a seconda che questo sia a oriente o ad occidente del meridiano. Nel nostro esempio:

ARIC
  175°28'00"
15 DH
- 51°05'15"
AOCH

124°22'45"

  6. ora dobbiamo trovare il circolo orario (CH) o polo della sorte mediante la seguente formula:
tang CH = sin (1/6 DAmax DH) cotang eps, dove eps sta per l'obliquità dell'eclittica (23°27') e DAmax sta per la massima differenza ascensionale ad una data elevazione del polo (phi).
Quest'ultima si trova con la formula: sin DAmax = tang eps tang phi.
Poiché a Milano phi è pari a 45°28', la DAmax è 26°09'41", 1/6 DAmax è pari a 4°21'37", ed il circolo orario (CH) della sorte è 30°34'35":

tang CH = sin (4°21'37" 3h24m21s) cotang 23°27'
CH = 30°34'35"

  7. infine calcoliamo il grado eclittico di passaggio (theta) della sorte con la formula seguente:
tang theta = sin AOCH /(cos AOCH cos eps - sin eps tang CH), che nel nostro caso dà come risultato 12°22'56" di Leone:

tang (theta ) =
sin 124°22'45'
cos 124°22'45" cos 23°27' - sin 23°27' tang 30°34

theta  = 132°22'56  = 12°22'56" Leonis