Melotesia zodiacale.

La melotesia zodiacale è la corrispondenza dei segni dello zodiaco con le parti del corpo umano ed è universalmente ammessa nell’astrologia greca, indiana, araba e latina e trae la sua origine nell’antica e diffusa analogia tra il mondo e l’uomo. Lo zodiaco è detto “creatura animata” da Tolemeo (quadr. I, 10) e nella Brhajjâtaka di Varâhamihira (I, 4) i dodici segni dello zodiaco rappresentano le membra di Purusa, l’uomo cosmico o anima dell’universo. Questa analogia forma, negli scritti astrologici, una serie che prende inizio dall’Ariete, in quanto capo o culminazione del mondo, fino ai Pesci. All’Ariete è pertanto assegnato il capo, al Toro il collo e così via fino ai Pesci, ove sono posti i piedi. La melotesia zodiacale si fonda quindi sulla corrispondenza tra macrocosmo e microcosmo, tema molto antico della filosofia greca, riportato in auge dall’ermetismo alessandrino. I testi che seguono sono stati tradotti da Giuseppe Bezza e pubblicati su Arcana Mundi, antologia del pensiero astrologico antico, Milano 1995.

Sigle: Val: Vetti Valentis Antiocheni Anthologiarum libri novem, II 37 (Pingree p. 103ss); Rhet: Rhetorii Aegyptii excerpta ex Teucro Babylonio de duodecim signis, in CCAG VII, p. 192ss; Albu: Albumasar: Introductorium in astronomiam VI, 9; Titi: Placidus de Titis, De diebus decretoriis et aegrorum decubitu I, 22.


Ariete

Val: il capo, le facoltà percettive, la vista. Questo luogo crea pertanto le mutazioni per cui ci si dà pensiero, le cefalgie, la debolezza della vista, l’apoplessia, la durezza d’udito, la lebbra, l’impetigine, la calvizie, l’alopecia, la perdita delle sensazioni, gli accessi purulenti, il sopraggiungere di difficoltà respiratorie, le escrescenze carnose e call

ose, l’obesità e tutto ciò che colpisce gli organi della percezione e l’udito e i denti.

Rhet: la testa, il viso ed ogni sintomo che proviene dal capo, ovvro le facoltà percettive, le cefalee, la debolezza della vista, le apoplessie, la durezza d’udito, le affezioni squamose ed eruttive della cute, la caduta dei capelli e delle sopracciglia, la calvizie, l’insensibilità, i traumi e le ferite e le abituali affezioni alle orecchie e ai denti.

Albu: il capo e il volto e la forza visiva e le affezioni agli occhi e alle orecchie.

Titi: l’Ariete è animale di mediocre grandezza, terrestre, mansueto, non è vorace, ha voce debole e acuta, carne fine e tenera, agile moto, deboli forze, assale con il capo, è poco fecondo, è sovente preda di lebbra e scabbia e di malattie del capo. Ora, questo segno indica malattie del capo, come ritiene Ermete Trismegisto, frenesia, letargia, toglie la parola e le forze del corpo, suscita dolori al capo, battiti del polso deboli e disordinati, inappetenza. In quanto segno di fuoco e domicilio di Marte muove la bile gialla alla febbre terzana, etc.

Toro

Val: il collo, il volto, la deglutizione, gli organi dell’olfatto, il naso, l’essere curvo e lo zoppicare per la flessione del piede, sofferenze agli occhi e le loro affezioni pericolose e la cecità a causa delle Pleiadi. È segno servile e osceno. Crea inoltre convulsioni, incisioni dell’ugola, carbonchio [1], scrofole, soffocamenti, vizi e malattie alle narici, afflizioni, cadute dall’alto e da quadrupedi, fratture delle membra, tumori alla gola, mutilazioni, sciatiche, ascessi.

Rhet: tendini cervicali, il collo, il canale della deglutizione, la gola, l’essere curvo, le scrofole, il naso, il soffocamento, malattie ed infermità agli occhi.

Albu: collo, gola e loro affezioni, quali tonsilliti e fistole, gibbosità del dorso, dolori oculari, polipi, fetore della bocca.

Titi: il Toro è un animale grande, domestico e robusto, il suo vigore è nel collo, ha movimento lento, ma costante ed uniforme, è poco fecondo, non è vorace, ha scarsa voce, ma robusta e profonda, la sua carne è soda e dura; si ammala sovente per contagio e per affezioni alla gola e alla lingua. Questo segno suscita pertanto la lue, malattie della gola e della lingua, priva del gusto e della parola; arreca inoltre l’inappetenza, un battito del polso alto e disordinato. In quanto segno terreo, muove l’atrabile alla febbre quartana e suscita malattie lunghe; in quanto domicilio di Venere, mostra la cagione da ogni genere di incontinenza. È segno mutilo, onde significa la decapitazione, segnatamente a causa della vicinanza del capo della Medusa [2]. Produce inoltre gibbosità e contorsione delle membra superiori.

Gemelli

Val: le spalle, le braccia, le dita, le articolazioni, i nervi, il vigore [3], il mutamento, la generazione di femmine, la parola, la bocca, le arterie, la voce. Quando sono afflitti, tali cose saranno affette ed arreca inoltre l’agguato dei briganti o dei nemici, i traumi e le ferite e le amputazioni delle membra, l’ittero e le cadute dall’alto.

Rhet: le spalle e le mani.

Albu: le scapole, le spalle, le braccia, i muscoli [4], le mani e loro affezioni.

Titi: i Gemelli sono segno piccolo, umano, duplice; ha braccia e spalle, una bella voce, il discorso e la facoltà dell’intelligenza. Per ciò porta il delirio, l’epilessia, l’apoplessia, abbatte le forze e i battiti del polso. In quanto segno duplice, minaccia sempre le recidive e la molteplicità delle malattie; e poiché è segno aereo, muove il sangue a ogni sorta di febbri.

Cancro

Val: il petto, lo stomaco, le mammelle, la milza, la bocca, i luoghi nscosti, l’indebolimento della vista e la cecità a causa della nebulosa. Insorgono in questo luogo lebbre, le macchie bianche della pelle, lichen, idropisia (la cui causa è nella milza). Fa coloro che camminano obliquamente e che zoppicano, gli storpi, gli itterici, scolorati, dai denti irregolari, strabici, coloro a cui cadono i peli delle sopracciglia e delle ciglia per infiammazione e gonfiamento delle palpebre, curvi, danneggiati dagli animali marini, che hanno macchie negli occhi, soggetti a tosse, vomito, che soffrono di pleurite e ai polmoni.

Rhet: il petto e lo stomaco [5], le mammelle, il cuore, la milza, i luoghi nascosti, la debolezza degli occhi per la nebulosa [6], le affezioni cutanee quali vitiligine e impetigine, l’apoplessia e l’idropisia, l’essere curvo, le lentiggini [7].

Albu: petto, stomaco, esofago, milza, macchie oculari e oftalmie; genera una qualche affezione interna al petto.

Titi: il Cancro è un animale piccolo, acquatico, debolissimo; ha una crosta, sotto la quale vi è una grande umidità, è fecondissimo, si muove lentamente e a ritroso. Si ammala per la putrefazione degli umori, segue l’aumento e il decremento della Luna. Non ha voce, è deforme, non ha sangue. Questo segno, pertanto, genera tenui febbri che provengono da umidità eccessiva, muove la pituita alla febbre quotidiana, al flusso del ventre, alle affezioni al torace, al petto e al ventricolo. Genera inoltre malattie coperte da crosta, a cagione della corruzione della pituita, secondo la dottrina di Galeno, e da siffatte malattie genera deformità. Talora lascia indietro le crudità e l’umidità nelle recidive o dopo un qualche tempo nel ritorno di una simile malattia, secondo le conversioni della Luna. È segno freddo e umidissimo. E poiché il Cancro presiede alle mani e alle dita, suscita la chiragra.

Leone

Val: le coste, i lombi, il cuore, il vigore, la vista, i nervi. Nascono pertanto i folli o gli ispirati dalla divinità, coloro che soffrono violenza o che sono tormentati da un cattivo stato del corpo, che subiscono lussazioni negli esercizi atletici, soggetti allo slogamento o all’amputazione di membra e che hanno afflizioni agli occhi. È inoltre cagione del cattivo odore e fa pertanto i vergognosi, gli osceni e gli eunuchi; dà le cadute dall’alto e da quadrupedi e i morsi delle fiere, le infermità provocate da rovine o incendi. Fa inoltre i melancolici, genera le ulcere cancrenose, l’impudicizia sfrenata.

Rhet: i nervi, le ossa, le coste, il cuore, la vista, il vigore.

Albu: la bocca superiore dello stomaco, che chiamiamo cardia, il fegato, i nervi, i muscoli, le ossa, il dorso e le loro affezioni.

Titi: il Leone è un animale terrestre, grande, ampio nella parte anteriore e nel dorso, esile in quella posteriore; è caldissimo, vorace, ha grande vigore, ha come armi i denti e tremendi artigli; è poco fecondo, in luogo della voce emette un ruggito, è soggetto alla febbre. Questo segno adduce malattie nella regione del cuore, negli ipocondri, nel dorso. In quanto segno igneo, muove fortemente la bile gialla e produce pleurite, affezioni al cuore, febbri terziane consuntive, dolori alla schiena e alla spina dorsale, produce un intenso calore, una sete inestinguibile, insonnia, agitazioni senza requie. Significa inoltre le malattie divoranti per infiammazione della bile gialle e suscita il vomito.

Vergine

Val: il ventre, gli intestini e i visceri nascosti, onde porta ad effetto le cause delle malattie. Indica quanti sono o deboli o temperati o vergognosi nei rapporti sessuali (diciamo, per evitare di essere prolissi, che le infermità e le malattie diventano manifeste dalla natura del segno e dell’astro). Fa coloro che hanno difficoltà di respirazione [8], porta lesioni, fa coloro che sono ispirati dalla divinità e porta vaticini. Alla donna arreca le affezioni all’utero e al ventre.

Rhet: gli intestini e tutte le viscere e gli organi nascosti alla vista.

Albu: il ventre, gli intestini, la milza, <i visceri> fino all’ano e le loro affezioni.

Titi: la Vergine è un segno grande, bello, umano, mansueto, in parte aereo a cagione delle sue ali, in parte trerrestre. È quindi segno duplice o comune, mostra una voce piacevole e l’erudizione; è sterile. Questo segno tiene la parte superiore del ventre. Produce febbri lente e lievi, ma diuturne; suscita le malattie della mente, quali l’epilessia, la sciocchezza ed affezioni agli ipocondri e al ventre, coliche, flussi, dissenteria, muove l’atrabile alla febbre quartana o mista e diuturna; porta le recidive e i morbi misti.

Bilancia

Val: le anche, i glutei, il colon, le parti genitali, le parti posteriori. Produce rotture e lesioni, paralisi, ernie, dissenterie, idropisie, litiasi.

Rhet: le ossa del bacino, le anche, le natiche, l’inguine, il colon, le parti posteriori, la vescica.

Albu: le ossa femorali, dal bacino fino alle natiche, compresi i lombi e i reni e le loro affezioni.

Titi: la Bilancia è un segno piccolo e, sebbene inanimato e non umano, la Bilancia è presa a relazione degli uomini. È sterile, non ha voce, né bellezza, ma una certa equità ed uniformità. Tiene la parte inferiore del ventre e i reni superiori ovvero il loro principio. Significa ogni cosa che da un medesimo principio si scinde in più parti, simili e uguali, come ad esempio la lebbra e i minuti difetti che giungono alla pelle nella medesima apparenza. È segno aereo, muove pertanto il sangue a ogni genere di febbre. E poiché è domicilio di Venere mostra, quale causa, ogni genere di intemperanza.

Scorpione

Val: i genitali e il deretano; a causa del pungiglione [9] crea l’oscuramento e la debolezza della vista e la cecità, litiasi, stranguria, malattie periodiche, promiscuità nelle relazioni sessuali [10], fistole.

Rhet: le parti vergognose, la vescica, l’inguine, il deretano. Crea, a causa del pungiglione, la debolezza e l’oscuramento della vista, litiasi, stranguria, ernie e tumori alla gola, la pratica di vizi innominabili, la promiscuità nelle relazioni sessuali, fistole, carcinoma, emorragie.

Albu: le natiche, l’inguine, il midollo, la spina dorsale (osso sacro), l’ano, la vescica e le loro affezioni, quali la difficoltà di escrezione, la stranguria, emorroidi, calcoli, ascessi, cancri.

Titi: in cielo lo Scorpione è un grande segno, in terra è un piccolo animale, deforme, velenoso, crostaceo, umido e freddo. È fecondissimo. Questo segno significa, in generale, tutto ciò che da molti principi confluisce in una cosa sola, come avviene per il suo veleno che giunge all’aculeo della coda. Significa pertanto i canali, le reni inferiori, le parti vergognose, l’urina. Tra le malattie, quelle che da molti rami giungono ad un solo sbocco, quali il carbonchio [11], l’erisipela, tumori, tonsilliti [12] e le deformità che ne seguono. In quanto segno acqueo, muove la pituita alla febbre terzana e molto spesso duplice e con eccesso di putredine. Significa inoltre il veleno, ogni genere di contagio e la lue. Infine, poiché questo segno ha un cuore, che è detto Antares, ed una stella brillante della natura di Marte, assai sovente porta affezioni al cuore, senz’altro di natura venefica.

Sagittario

Val: le cosce, l’inguine. Divengono di più colori, hanno segni congeniti, diventan calvi, hanno debolezza di vista o soffrono agli occhi o divengono ciechi. Significa cattivo alito, podagre. Produce cadute dall’alto o da quadrupedi, lussazioni delle membra, danni dalle fiere, dà superfluità di membra.

Rhet: le cosce, l’inguine. Crea sovente coloro che hanno membra assai grandi, che hanno segni congeniti, calvi, epilettii, di debole vista e soggiacciono a dolori agli occhi e a cecità a cagione della punta della freccia [13], o a cadute dall’alto a causa di Talas e pericoli da quadrupedi o perdita di membra od offese dalle fiere a causa di Cefeo.

Albu: cosce, macchie, superfluità delle membra, lesioni alle ossa, cadute dall’alto, morsi di fiere e serpenti o una qualunque lesione.

Titi: il segno del Sagittario è raffigurato da un centauro che ha una freccia tesa nell’arco, onde è in parte una belva, in parte un uomo in atto di combattere. Suscita pertanto morbi duplici e misti, difficili a diagnosticare e ora mostrano la speranza della salute, ora si aggravano. È un segno di fuoco, che muove la bile gialla alla febbre terzana; ma, essendo l’estremo segno dell’autunno, si mescola con l’atrabile favorendo la cronicità e il pericolo. Ora, in quanto una sua parte è a immagine umana, lede la mente, porta l’apoplessia, l’epilessia e simili affezioni. Domina sulle cosce e sulle natiche, che piaga nelle febbri con dolore e prostrazione delle forze. È segno sterile.

Capricorno

Val: le ginocchia, i tendini. Sono soggette a patire sia le parti interne che esterne del corpo, in quanto è segno enigmatico. Suscita l’oscuramento della vista e la cecità a causa della spina [14], follie, molestie umorali, frenesie, ? [15] le donne scostumate, gli impudichi, i servili, gli osceni.

Rhet: le ginocchia, i tendini. Produce oscuramento della vista e cecità a causa della spina, follie, molestie umorali e reumi. È inoltre segno impudico ed osceno.

Albu: le ginocchia e i tendini, infiammazione agli occhi.

Titi: il Capricorno è un animale terrestre, mansueto, di fecondità mediocre, non molto diverso dall’Ariete e dalle sue proprietà, se non nel contenere maggior secchezza e freddezza. È segno mutilo, terreo, mobile, presiede alle ginocchia e a cagione della sua freddezza genera l’idropisia, le recidive e la cronicità delle malattie. Suscita inoltre la contorsione delle membra inferiori, quali la claudicazione e simili.

Acquario

Val: le gambe, le tibie, i tendini, le articolazioni. Produce coloro che soffrono di elefantiasi, di itterizia, coloro che son presi dall’atrabile [16], i ciechi, gli idropici, gli eunuchi, coloro che subiscono fratture, che soffrono di stranguria.

Rhet: le articolazioni, le tibie, i tendini. Crea gli idropici, gli artritici, i folli, gli eunuchi, coloro che subiscono traumi, che soffrono di elefantiasi, gli itterici, soggetti all’atrabile, ciechi a causa dell’urna [17].

Albu: le gambe fino al tallone e i vizi arteriosi, itterizie, affezioni melancoliche.

Titi: l’Acquario è segno umano e quantunque versi acqua è segno aereo, fisso, di natura freddissima e umida. Suole convertire in acqua e in pituita cruda ciò che è aereo e sanguigno. Presiede alle tibie, è segno di modica fecondità.

Pesci

Val: i piedi, i tendini, le estremità. Nascono coloro che soffrono alle articolazioni, che hanno leucopatie [18], lichen, lebbre, trascinati dalle passioni, biasimevoli, soggetti a molte infermità, che hanno membra assai grandi, balbettanti, dal cattivo udito, scabbiosi, danneggiati da animali marini od oppressi da malattie umide.

Rhet: signoreggia la pianta e l’estremità dei piedi e i legamenti dei piedi e i talloni. Fa gli artritici, i podagrosi, i gobbi, coloro che sono soggetti alla lebbra, a macchie biancastre [19], lichen o scabbia, trascinati dalle passioni, biasimevoli, impudichi, promiscui, oppressi da umide malattie.

Albu: i piedi con i loro legamenti, vizi arteriosi, podagra, gonfiori.

Titi: i Pesci sono un segno acqueo, fecondissimo, umido e freddo. Manca di voce e ha un grande timore. Significa le affezioni che insorgono dall’abbondanza di umidità, all’incirca le medesime significate dal Cancro e dallo Scorpione, ma non le copre con croste, onde le malattie di questa sorta sono meno gravi. Apporta con forza il flusso del ventre, per lo più dalla corruzione della pituita. Ed essendo segno duplice, mischia assai sovente più malattie in una.


NOTE

1) anthrákôsis designa in Galeno il carbonchio, malattia infettiva comune all’uomo come ai bovini, ovini, equini, suini e caratterizzata da pustole emorragiche di tipo nerastro. In Paolo d’Egina (3,22) indica l’ulcera maligna che affetta principalmente gli occhi.

2) Caput Medusæ, beta Persei.

3) andreía ha qui il senso generico di fortitudo e non è in rapporto con una parte specifica del corpo, non significa quindi il membro virile, ma il vigore che è in entrambi i sessi.

4) lacertus: muscoli ingenerale, ma in particolare quelli del braccio e, in senso figurato, il vigore.

5) stómachos ha il duplice senso di orifizio dello stomaco (l’esofago) e lo stomaco medesimo.

6) dià tò nephélion, Phátnê, Præsepe, M44 Cancri.

7) phakós è la lenticchia e la lentiggine, ma phákiosis dsigna lo scoloramento del bianco oculare, ma cfr. più sotto il testo di Val.

8) Letteralmente: coloro che possono respirare solo in posizione eretta, orthopnoikoí.

9) La nebulosa che è presso il pungiglione dello Scorpione, M7 Scorpii.

10) Il testo ha: polukoilías, che deve essere corretto in polukoinías, come è in Rhet.

11) anthrax.

12) glandulæ; potrebbesi però intendere ogni infiammazione ghiandolare.

13) gamma Sagitarii.

14) epsilon, kappa Capricorni.

15) Il testo ha gunaikokausíai, mulierum ardores? Pingree propone: gunaíkes Kauníai, le donne di Cauno.

16) Il testo ha melagchlôrous, virides simul ac nigros, che interpreto melagchólous, seguendo Rhet.

17) psi1, psi2, psi3 Aquarii

18) leúkê, una sorta di esantema così chiamata per il suo colore bianco.

19) alós, lebbra biancastra o vitiligine.


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