Giancarlo Ufficiale
Novilunio del 20.12.2006 - 14h 01m 41s TU |
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Il novilunio che precede l’ingresso del Sole in Capricorno si forma poco dopo che la Luna ha lasciato il suo ventre australe, giustificandosi in tal modo quella differenza in DH tra i due luminari che mostra la tabella. A differenza di molte delle sizigie precedenti, il dominatore emerge con una certa chiarezza. Si tratta di Marte, che compie la propria levata eliaca il giorno 19. Esso poi è il signore dei confini dei luminari, che pertanto testimonia per la fase epiciclica ed anche per declinazione. Essendo angolare unito al suo signore sarà assai efficace in virtù della sua potenza.
Osserviamo ora come di consueto le qualità prime della fase:
La natura intrinseca di Marte e la sua fase epiciclica indicano il prevalere del caldo, mentre tra le qualità secondarie emerge di poco il secco. In via generale pertanto la stagione si preannuncia mite, con temperature sensibilmente sopra le medie stagionali. Non vi stiamo dicendo che andrete in spiaggia, l’inverno è sempre l’inverno, ma che l’andamento stagionale non sarà dissimile da quello dell’autunno che l’ha preceduto, anch’esso e non a caso dominato dallo stesso Marte. Né temperature miti è sinonimo di cieli perennemente sereni, anche se lo saranno spesso a causa dei buoni uffici interposti da Giove. Quella di Marte è anche una natura temporalesca, grandinosa e comunque veemente nelle sue manifestazioni. Nella figura è contrario all’hairesis, e pertanto nonostante l’unione al suo benefico signore, non sono da attendersi da lui grandi concessioni. Quell’umidità che occasionalmente viene prodotta dagli astri erranti ed inerranti sarà spesso convertita in fenomeni violenti ed impetuosi. Per non dire poi del fatto che comunque una temperatura decisamente contraria alle inclinazioni stagionali non reca mai del bene, né al corpo dei viventi, né alle colture ed alle acque, le cui riserve se va bene non saranno incrementate: semmai c’è da attendersi una loro riduzione.
Al dominatore si unisce la stella di Arturo, che tutti gli autori associano alle tempeste, alle burrasche ed a fenomeni atmosferici sempre inclementi. In particolare, secondo il Magini, unita a Marte provoca venti gagliardi, con tuoni, fulmini e piogge. Non basta: il 19 dicembre, non solo si compie la levata eliaca di Marte, ma anche di Antares, che possiede per gran parte la sua natura; nella figura della sizigia è molto prossima a Giove ed esattamente all’angolo d’occidente. Il giorno 20, cioè quello del novilunio in esame, un’altra stella marziana compie fasi eliache importanti: Betelgeuse va al suo sorgere eliaco vespertino e al suo tramonto mattutino. Notizie migliori sul fronte dei luoghi della fase: con i luminari la venusiana Alphecca, la brillante della Corona Boreale, ed al Medio Cielo l’angolo nobile della fase la stella principale del Cigno, Deneb, anch’essa della prevalente natura di Venere. Tuttavia fino a Natale il tempo dovrebbe mantenersi stabile e non particolarmente avverso. 26, 27 e 31 dicembre e 1 gennaio le giornate peggiori. Più instabili le due settimane seguenti, inaugurate dal plenilunio del 3 gennaio. Proprio in quel giorno assistiamo alla levata eliaca dell’Aquila, o, meglio, della sua stella più brillante, ossia Altair, che in fatto di tempestosità ha poco da invidiare ad Arturo, che a sua volta nella figura del plenilunio occupa l’angolo occidentale unita a Giove. Le temperature saranno sempre elevate, ma il concorso di Saturno al dominio con Marte rende ancor più nefasti gli effetti di quest’ultimo. Dalla Befana a tutto il 10 gennaio tempo inclemente, con precipitazioni violente, siano esse grandinose o meno. E così pure il 14 e 17. Temperature un po’ meno miti a partire dal novilunio del 19 gennaio. L’unione di Altair a Marte sorgente nel I Luogo non predispone ad un pronostico tranquillizzante, stante poi la minor efficacia di Giove, l’assenza di inerranti benèfici e la presenza invece di una nebula all’angolo principale della fase e dell’umidissimo Muso del Capricorno con i luminari. 20, 22, 23, 27, 28 e 30 gennaio i giorni più infausti. Temperature sempre ragguardevoli anche nelle due settimane che iniziano con il plenilunio del 2 febbraio. Qui Giove arreca qualche beneficio, mentre Marte perde efficacia, ed in linea di massima l’atmosfera sarà più calma e serena, tranne il 9, 10, 15 e 17 febbraio. L’inverno ritrova parte della sua natura con il novilunio del 17 febbraio, con il chiaro dominio di un retrogrado Saturno. Tuttavia non c’è molto da temere, nonostante la culminazione di Algol, poiché i benèfici siano essi erranti che inerranti , fanno buona guardia. In ogni caso sarà bene guardarsi dagli eventi atmosferici del 21, 23, 28 febbraio e 2 marzo. Il plenilunio del 3 marzo è un’eclisse totale di Luna, visibile nella sua fase di massima totalità poco dopo la mezzanotte del 4, ora civile. Temperature sempre oltre la media, tempo prevalentemente sereno con qualche temporale o comunque precipitazione anche dannosa più probabile tra l’8 ed il 10, e poi il 16 marzo. Qui di sèguito proponiamo una tabella sinottica che sintetizza i giudizi sin qui espressi, al fine di renderne più agevole la comprensione e la memoria.
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