Giancarlo Ufficiale
Plenilunio dell’11.6.2006 - 18h 03m 52s TU |
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Si tratta di un plenilunio in cui il luminare sopra l’orizzonte è il Sole, che si trova nel Luogo occiduo, a meno di mezzora dall’orizzonte. Esso non forma figure eclittiche o mondane con nessuno dei pianeti; ha tuttavia una declinazione prossima a quella di Mercurio, e questo è l’astro con cui per primo si incontra, proprio lungo il circolo di declinazione. Non abbiamo parlato di applicazione, giacché il piccolo pianeta in questo periodo è più rapido del luminare, ma attribuiamo all’incontro medesime efficacia e virtù. Non si tratta di un preziosismo tecnico, bensì del tentativo di reperire il dominatore della sizigia, compito stavolta molto più ingrato del solito. Come mostra la tabella dei domìni, Mercurio, Saturno e Marte vantano diritti sul Sole, e quelli di Marte appaiono i più potenti, dacché per questo argomento il confine sovrasta il domicilio. È necessario poi stabilire quale sia l’angolo più importante della figura: quello che segue è il Medio Cielo, e tuttavia essendo il luminare diurno prossimo al tramonto, anche questi deve essere stimato. Poiché non tutto può andar storto al volonteroso interprete, vuole fortuna che entrambi occupino segni aerei, e Venere e Saturno a vario titolo possiedono dignità su di essi, mentre Mercurio signoreggia il domicilio dell’angolo occidentale. Ora, tutti i pianeti se sono configurati ad uno di questi angoli, non lo sono all’altro, per cui necessariamente dovremo ridurre i pretendenti a coloro che si configurano o testimoniano il luminare sopra l’orizzonte, ossia il Sole. Si tratta del predetto Mercurio e di Marte, che con il Sole stabilisce una receptio minor. Noi scegliamo Mercurio, poiché l’incontro per declinazione con il Sole (per la cronaca, esso si compie il 16 giugno) lo riteniamo più efficace. Nondimeno occorrerà tener conto ti tutti gli altri pianeti, ivi incluso Giove, poiché questi pur non vantando diritti sui luoghi del plenilunio, riceve l’applicazione della Luna con l’esagono e subito dopo essa giunge all’opposizione di Mercurio) e si configura a tutti e quattro gli altri pianeti che, ricordiamo, a loro volta possiedono un dominio sui predetti luoghi.
Osserviamo ora come di consueto le qualità prime della fase:
Il calore prevale chiaramente sul freddo, e poiché stiamo esaminando la stagione estiva, ciò significa che le temperature saranno perlopiù oltre la media, ma incostantemente, a causa della natura del dominatore. L’umido supera invece di stretta misura sul secco, ma anch’esso patirà la mutevolezza e l’instabilità di Mercurio che, per inciso, è fresco reduce dal proprio ventre, rendendo così più cospicui i suoi effetti. In altri termini, le condizioni meteorologiche saranno prevalentemente variabili, soggette all’imprevedibilità dello spirare dei venti. Non assisteremo a condizioni estreme, e di conseguenza non patiremo danni ingenti, ma i cieli non manterranno a lungo né il sereno né il maltempo, e di conseguenza il caldo non durerà per molti giorni di sèguito, salvo in un periodo, come si dirà più avanti.
Ingenti i decreti emanati dagli astri inerranti, ed in particolare da Procione, la brillante del Piccolo Cane, che proprio il giorno della sizigia giunge al proprio tramonto eliaco vespertino, e nella figura si unisce al dominatore. G. A. Magini sostiene che tale unione produce rovesci con tempestosi venti e tuoni e fulmini. Possedendo poi la stella anche la natura di Marte, oltre a quella di Mercurio, non mancherà di provocare un certo calore. Il giorno 13 giugno Antares giunge al suo tramonto eliaco mattutino: nella figura della sizigia sorge, e la prossimità della fase dovrebbe causare qualche perturbazione atmosferica. Sul medesimo circolo orario di Mercurio, oltre Procione, transitano Capella, ossia la Capra, con i suoi Capretti: sono stelle queste che sogliono portare tempeste e simili. Con il Sole osserviamo la stella posta sul Corno Meridionale del Toro, di natura Marte, che in qualche modo avvalora la receptio minor tra il luminare ed il malefico. All’angolo d’occidente si pongono Betelgeuse ed Algol, il cui potere deteriorante è universalmente riconosciuto. Culmina la Chioma di Berenice, asterismo umidissimo. Agguerrita compagnia circonda i malèfici: Polluce e Castore, gli Asini e la Greppia, nonché la venefica Alphard. Insomma, dagli astri inerranti dovremmo attenderci solo temporali, tuoni, fulmini, tempeste, precipitazioni abbondanti, tempo perlopiù coperto. Indubbiamente una parte delle loro disposizioni andrà ad effetto, ma la condizione degli erranti in via generale le renderà assai più lievi. Il 18 giugno si perfeziona la congiunzione tra Marte e Saturno, il 19 il quadrato tra Marte e Giove: attrezzatevi, giacché questi sembrano i giorni peggiori della quindicina che precede il successivo novilunio del 25 giugno, ma turbolenze si prevedono anche il 15 ed il 21. Instabilità il 13 ed il 20. Il quale novilunio presenterà temperature piuttosto elevate, trovandosi tutti gli astri erranti sopra l’orizzonte e compiendosi il giorno successivo la levata eliaca di Aldebaran, ma non per questo il cielo sarà sempre sereno: l’umidità è prevalente, e poiché i malèfici uniti nel Leone corrompono i benèfici che dominano la fase guasteranno spesso e volentieri il tempo, senza peraltro procurare conseguenze nocive. Particolarmente turbata la giornata del 1° luglio, quando Mercurio compie il suo tramonto eliaco vespertino avendo la medesima declinazione di Saturno; il quale ultimo recepisce Venere tramite l’esagono il giorno 2, ed anche questa sarà una giornata fosca. Un miglioramento dovrebbe registrarsi dal 6 luglio, quando il dominatore del novilunio, Giove, riprenderà il moto diretto. Le due settimane che seguono il plenilunio dell’11 luglio non saranno ardenti e difficilmente il termometro raggiungerà la media del periodo. Le precipitazioni, corredate da temporali com’è giusto che sia, saranno frequenti e solo occasionalmente il cielo sarà sereno. L’11 15, il 18 ed il 24 luglio le giornate più mutevoli, il 13 ed il 20 le più agitate. Una congiuntura astronomica davvero interessante si mostra il 25 luglio, giorno del secondo novilunio estivo: alla latitudine di Roma raggiungono la levata eliaca Polluce e la stella centrale della Cintura di Orione, ed il tramonto eliaco Regolo e Marte, che nella fattispecie sono uniti. Tre di questi astri riscaldano e disseccano, mentre la Cintura fa l’aria torbida e fosca. Così come Saturno, che nella figura sorge sotto i raggi. Il dominio in verità spetta ai benèfici, che però non garantiscono la tenuta del bel tempo: Venere è appunto unita alla Cintura di Orione, ma anche alle brillanti della costellazione ed alla sua nebula, e patisce l’esagono sinistro di Marte; Giove è unito ad Arturo, che stella quieta non è. Le temperature tornano a salire, di nuovo per il volere degli inerranti: Procione con i luminari, Sirio, gli Asini e la Greppia all’oroscopo, in aggiunta alle fasi descritte sopra. 31 luglio, 7 e 8 agosto i giorni più turbolenti. Il periodo più caldo dell’estate sarà quello di pertinenza del terzo plenilunio, che principia il 9 agosto. Il Sole culmina strettamente unito a Saturno, il giorno stesso Procione compie la sua levata eliaca e due giorni dopo tocca a Sirio. Alle temperature ardenti si accompagnerà una prevalente secchezza, per cui piogge e temporali saranno assai sporadici. Il culminare degli Asini e della Greppia un po’ offusca il cielo, ma il sorgere di Giove in quadrato sinistro al Sole dovrebbe assicurare una confortante tenuta del bel tempo. Prendete pure appunti per le vostre vacanze, purché le trascorriate presso queste latitudini. Diffidate un poco comunque dell’11, 15, 21 e 22 agosto. Un qualche refrigerio lo porterà il terzo novilunio stagionale, che inizia il 23 agosto: temperature in discesa (ma non troppo), ma torna l’instabilità; le perturbazioni non rivestiranno un carattere aspro, e però abbronzarsi in questo periodo richiederà pazienza e dedizione. 31 agosto e 3 settembre le giornate più irrequiete. Si riaffaccia l’umidità a partire dall’ultima fase estiva, il plenilunio del 7 settembre (un’eclisse totale di Luna, visibile), giorno in cui Vega giunge al suo tramonto eliaco mattutino; nella figura culmina, acquistando perciò un particolare rilievo, nonostante il Medio Cielo non sia l’angolo più importante. Asterismi assai umidi con il luminare del tempo, la Luna (la Cascata d’Acqua dell’Acquario) e con Giove, dominatore del plenilunio (la Chioma di Berenice) inclinerebbero alle precipitazioni, che tuttavia vengono frenate da predisposizioni opposte. In via generale, allora, le temperature saranno più o meno in linea con le medie stagionali, il sereno si alternerà con un cielo nuvoloso che talvolta produrrà piogge, in particolare l’8, 11 e 18 settembre. Qui di seguito proponiamo una tabella sinottica che sintetizza i giudizi sin qui espressi, al fine di renderne più agevole la comprensione e la memoria.
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