Giancarlo Ufficiale
Plenilunio del 14.3.2006 - 23h 36m 33s TU |
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Si tratta di un plenilunio in cui il luminare sopra l’orizzonte è la Luna, che si trova presso il culmine. In verità si tratta di un’eclisse penumbrale di Luna, il cui massimo si compie 11 minuti più tardi. Tuttavia per i nostri fini strettamente connessi alla previsione del tempo, noi prenderemo il momento della perfetta opposizione tra i luminari, dacché gli effetti dell’oscuramento stando alla dottrina tolemaica dovrebbero manifestarsi non prima dei sei mesi. Come mostra la tabella dei domìni, Mercurio e Marte vantano diritti sulla Luna, ancora Mercurio e poi Saturno sul Medio Cielo, che è l’angolo più importante della fase, in quanto seguente. Mercurio si oppone al luminare del tempo e soprattutto ne riceve l’applicazione per il moto lungo il circolo di declinazione, essendo l’uno a sud dell’equatore, l’altra a nord. Marte è in quadrato sovreminente alla Luna, ma a sua volta subisce la sovreminenza di Mercurio, mentre Saturno non si configura alla fase. Noi riteniamo che proprio a Mercurio spetti il dominio del plenilunio, nonostante non si configuri al Medio Cielo diversamente da Marte , sia per l’applicazione di cui sopra, sia per la sovreminenza al malefico, di cui a sua volta è signore del domicilio e della triplicità. Comunque nel giudizio terremo conto di ambedue, com’è giusto che sia, dando maggior rilievo all’astro interno.
Osserviamo ora come di consueto le qualità prime della fase:
Si nota un certo equilibrio tra umidità e secchezza, mentre il caldo prevale moderatamente sul freddo. Poiché di norma la stagione primaverile è caratterizzata dal caldo temperato e dall’umidità prevalente, in linea generale ne deduciamo che solo parzialmente essa rispetterà la propria natura, poiché la secchezza non si farà soverchiare dall’umidità. Il temperamento del dominatore però assicura un’altra delle proprietà della stagione: la variabilità, anche repentina, dei fenomeni atmosferici e la loro capricciosità. Mercurio non è lontano dal proprio ventre boreale (raggiunto il 10 marzo), per cui assicura tutto ciò non senza abbondanza. E quando i fenomeni inclineranno all’umido, le precipitazioni saranno cospicue, a causa delle stelline della Cascata d’Acqua dell’Acquario, che giacciono sullo stesso circolo orario del dominatore. Vi giace anche Fomalhaut, stella di prima grandezza da sempre ritenuta benefica, che se da un lato per la sua natura VenereMercurio apporta ancora umidità, dall’altro ne modera le manifestazioni. E però l’intervento di Marte, a sua volta sostenuto da stelle tutt’altro che concilianti Algol e Betelgeuse non solo guasterà l’aria, ma renderà le precipitazioni veementi e perigliose, soprattutto nei periodi in cui prenderà il dominio delle fasi intermedie. La culminazione della Chioma di Berenice dispone una certa umidità, ma non così Zavijava, la seconda brillante della Vergine, dacché culminando essa stessa con la sua natura MercurioMarte determina il contrario. Sintesi di questa dialettica Denebola, sulla Coda del Leone, di natura SaturnoVenere, che mostra l’alternanza degli elementi.
Il 19 marzo si perfeziona il quadrato tra Mercurio e Marte, il 21 la Luna si oppone a Marte, il 27 si unisce a Mercurio ed il giorno successivo forma un quadrato con il malefico. Sempre il giorno 28 Mercurio compie la sua levata eliaca. Riteniamo queste date particolarmente significative e di sicuro le più dirompenti della quindicina. Nelle due settimane successive alla sizigia, che iniziano con il novilunio del 29 marzo - un’eclisse totale di Sole, parzialmente visibile in Europa -, le temperature saranno un po’ oltre la media stagionale, ma non per questo il cielo si manterrà sempre sereno. Lo sarà prevalentemente, ma i mutamenti saranno frequenti. Domina ancora Mercurio, che è alla sua levata eliaca e presso il proprio nodo meridionale, ancora unito alle stelline della Cascata d’Acqua dell’Acquario e a Fomalhaut. Nonostante la variabilità - assai accentuata il 3 e 4 aprile - non sono da attendersi precipitazioni virulente e dannose. Non così a partire dal successivo plenilunio del 13 aprile, quando sarà Marte a prendere il sopravvento, e l’intromissione di Saturno non pare rassicurante. Le temperature continueranno ad essere elevate, oltre le medie del periodo, pioverà infrequentemente e però con impeto e qualche avversità. A Marte, per così dire, daranno una mano le stelle brillantissime Betelgeuse e Capella e la meno luminosa Menkalinan, tutte stelle che possiedono la sua natura, completamente o in parte. Culmina Sirio (ed in questa fase di nuovo l’angolo nobile è il Medio Cielo), che non suole recare quiete e distensione. Dal 18 al 21 aprile ed il 25 le giornate più esposte all’inclemenza. Temperature assai più vicine alla media a partire dal novilunio del 27 aprile, dominato ancora da Marte. Sebbene accompagnato da stelle della sua natura, Capella e Procione, il fatto di essere incongiunto all’angolo seguente la fase in questo caso l’occiduo limita la portata dei suoi effetti. Non di meno la decima che gli impone Mercurio, il dominatore della sizigia, certifica la grande variabilità dei fenomeni atmosferici: di nuovo le precipitazioni sebbene sporadiche saranno abbondanti; le schiarite ampie, ma poco durature. Il 2 e il 7 maggio e dal 10 al 12 i giorni più vispi e piovosi. Marte contende a Venere il primato sul plenilunio del 13 maggio. I due pianeti sono in quadratura tra loro, e Venere è sovreminente occupando però il segno dell’Ariete. È una configurazione che non promette nulla di buono, poiché suole provocare temporali, fulmini e procelle. Se la prima è con stelle di Andromeda della sua natura Mirach ed Almach , il secondo è in compagnia poco raccomandabile: la Cintura di Orione corredata della nebula preso di essa e la brillante di Polluce. All’oroscopo, l’angolo seguente, sorge Bellatrix, che il giorno prima unitamente ad Aldebaran era giunta al tramonto eliaco: ciò non avviene senza un qualche scuotimento dell’aria. Stelle umidissime poi sono con i luminari: la Coda dell’Ariete e le Pleiadi, mentre Capella con i suoi cuccioli, cioè i Capretti, contribuisce ad agitare vieppiù i fenomeni, dacché anch’essi sono sul circolo orario dei luminari. In definitiva le temperature non si abbassano, anzi, saranno di nuovo un poco sopra la media, l’umidità più elevata che nel resto della stagione, e le precipitazioni alquanto vigorose e non prive di effetti nocivi. Particolare all’erta il 17, 23 e 24 maggio. Sospettiamo che nessuno ne sentisse la necessità, ma dobbiamo pur segnalare che le ultime due settimane della stagione, che iniziano con il novilunio del 27 maggio, sono all’insegna di Saturno, che prende il dominio della fase. Le temperature saranno miti, più o meno in linea con le medie, mentre il tempo ne risulterà più agitato che calmo. Poco frequenti le giornate serene, le perturbazioni manterranno un’intensità non dissimile da quella della quindicina precedente. Pleiadi e Iadi accolgono il deliquio dei luminari, la Greppia con gli Aselli ospitano Saturno, entrambi i malèfici corrompono Sole e Luna e in cielo permane il quadrato tra Marte e Venere, sebbene la separazione si sia compiuta da qualche giorno. 31 maggio, 4 e 8 giugno le giornate peggiori, soprattutto quest’ultima. Qui di seguito proponiamo una tabella sinottica che sintetizza i giudizi sin qui espressi, al fine di renderne più agevole la comprensione e la memoria.
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