Mario Costantino

Qualità prime, elementi ed umori.

(Linguaggio Astrale 108, settembre 1997)

  La trattazione riguarda i principi riferiti alle "qualità prime" e alla "teoria degli elementi". Nel mondo antico tutte le cose venivano scomposte nei loro elementi costitutivi (fuoco, aria, terra, acqua) e si osservava poi l'andamento dinamico delle trasformazioni delle qualità prime. Tali principi erano applicati in medicina ed anche nelle tecniche di previsione astrologica di cui costituivano un fondamento. Un sapiente e capillare lavoro di applicazione e sfruttamento dei principi della teoria degli elementi e della dottrina degli umori permetteva all'uomo antico di poter prevedere, dalle configurazioni del cielo, tutta una serie di ulteriori informazioni: dallo stato del tempo alle calamità naturali, dall'esame dello stato di salute del singolo all'andamento epidemiologico generale, dai mutamenti politici all'andamento dei mercati, dagli eventi significativi nella vita dei singoli alle principali vicende dei popoli.


  Nella concezione degli antichi tutto quanto rientrava nel campo di una percezione sensibile (consentita dai nostri sensi fisici) poteva essere interpretato dall'osservazione delle "luci in cielo". L'astronomia arcaica riusciva a cogliere una dimensione propriamente matematica dei più vari fenomeni da cui non poteva essere disgiunta una connessione stretta con la vita degli esseri viventi.
  I corpi luminosi che si osservano in cielo sono da una parte gli astri erranti, i pianeti, il Sole e la Luna, e da una parte gli astri inerranti, le costellazioni (o immagini stellate), che sono gruppi di stelle aventi una particolare natura codificata e tramandata nel corso di millenni. All'interno di questa realtà, quanto riguarda gli esseri viventi è connesso a fenomeni che sono espressi, osservabili, oltreché misurabili, nel cielo omniabbracciante (la volta celeste ideale, il cielo che abbraccia e che contiene tutti gli esseri intelligibili).
  Principi generatori sono il Sole, che produce il calore origine di tutte le cose, e la Luna, che genera l'umidità primigenia presente nel mondo sublunare. Le fasi che si generano nel movimento del Sole e della Luna, con la partecipazione delle qualità espresse da tutti i pianeti, dalle stelle e da tutte le altre nuove luci che appaiono in cielo (comete, sciami meteorici, bolidi, nove), generano tutte le variazioni di calore, umido, freddo e secco, che producono la mutazione dello stato del tempo, il succedersi delle stagioni all'interno dell'anno, le diverse costituzioni degli esseri umani e degli altri esseri viventi del mondo animale, vegetale e minerale. In un senso più generale, le variazioni di queste qualità prime, nel mondo sublunare (sulla terra), producono la generazione e i mutamenti delle cose che sono in natura. La luce dei corpi celesti, le variazioni di questa loro luce e i vari modi in cui i corpi celesti si configurano, rappresenta il legame tra il mondo celeste e quello terreno, tra il piano della forma e quello della materia.
  Tutto quanto fa parte del mondo corporeo, secondo la fisica aristotelica, è composto da diverse combinazioni di quattro qualità prime, il calore, il freddo, l'umidità e la secchezza. Di queste qualità prime, la coppia caldo-freddo richiede poca materia ed ha una caratteristica detta attiva, ovvero agisce sui corpi dotati di materia. La seconda coppia, umido-secco, è composta di molta materia ed ha una caratteristica detta passiva, ovvero subisce l'effetto del caldo e del freddo. L'azione del caldo unisce solo cose della medesima natura, mentre il freddo tiene unite cose di natura uguale ed anche contraria. Umido è ciò che non è limitato esteriormente da limiti propri e che quindi è facile a limitarsi, secco è invece ciò che ha limiti propri ben definiti e che è difficile a limitarsi.
  Ogni qualità prima è presente nella materia sotto forma di combinazione con un'altra qualità prima. Gli elementi, ovvero le combinazioni possibili fra qualità prime, sono solo quattro in quanto le coppie contrarie caldo-freddo e secco-umido non possono coesistere:

FUOCO
caldo
secco
ARIA
caldo
umido
ACQUA
freddo
umido
TERRA
freddo
secco

  L'azione della luce sulla materia primordiale, nelle sue gradazioni ritenute fondamentali, genera gli elementi. Pertanto, la quantità di luce è massima nel fuoco, è un poco più ridotta nell'aria, diminuisce ulteriormente nell'acqua, fino quasi a venire meno nella terra. Gli elementi, per loro natura materiale, sono privi di calore e di luce che provengono unicamente dalle sfere celesti: il Sole, fonte prima di luce, illumina e riscalda in primo luogo la Luna e poi tutti gli altri pianeti che, secondo i loro moti e le loro configurazioni, suscitano nella materia sublunare i miscugli delle qualità prime e le trasformazioni degli elementi, attraverso la loro azione calorifica. Tutto il mondo corporeo è quindi il risultato della presenza di luce solare nella materia. L'azione della luce passa attraverso la materia più semplice dei quattro elementi per arrivare a quella più complessa dei corpi minerali, vegetali ed animali, in una varietà infinita di combinazioni.

  Ogni cosa esistente nel mondo della generazione e corruzione proviene dai quattro elementi, quando sono mescolati l'un l'altro in quantità e proporzioni disuguali. Il rapporto di mistura dei corpi organici è il temperamento o crasi. Pari o bilanciato è il corpo in cui gli elementi sono presenti in uguale proporzione. Gli Arabi, ad esempio, ritenevano che di tutte le pietre, di tutti i minerali, di tutti i "semplici", la perla è bilanciata perché tiene il posto mediano fra il caldo, il freddo, l'umido e il secco. Nella tradizione sappiamo che alla perla venivano attribuite delle proprietà magiche e da essa si traevano dei preparati proprio in riferimento a questa sua composizione bilanciata.
  Dal predominio di una qualità sulle altre si originano nove temperamenti di cui uno è bilanciato e otto non lo sono: di questi, quattro sono semplici e quattro sono composti. Infine, dei fattori esterni influiscono sul temperamento del singolo, che sono la terra in cui l'uomo nasce, il sesso, le abitudini e l'età. La terra, il sesso e l'età sono naturalmente definibili, le abitudini no. Il sesso maschile è ritenuto generalmente piuttosto tendente al caldo e al secco; il sesso femminile piuttosto tendente al freddo e all'umido. Per quanto riguarda l'età, vi è un'analogia con le stagioni dell'anno. Il bambino quando nasce ha una natura in cui vi è molto caldo e umido, man mano che si approssima all'età adulta l'umidità viene meno, ed il temperamento tende al caldo e al secco. In questo ritroviamo la corrispondenza con le qualità insite nella primavera e nell'estate. Mano a mano che l'essere umano si approssima alla vecchiaia il temperamento tende al secco e al freddo. Anche in questo la corrispondenza è con le qualità delle stagioni autunnale e invernale.
  Una conoscenza dello stato del corpo ai fini di una previsione veniva definita in termini di filosofia di natura secondo una visione che ritroviamo in tutti i popoli indoeuropei, che ne vengono a conoscenza per il tramite della cultura greca, che non era ignota ai Persiani ed agli Indiani e che troviamo, sotto diverse varianti, anche in altre culture. Questa concezione diviene nostro patrimonio culturale, e lo rimane fino al diciannovesimo secolo, con la formazione di un "corpus dottrinario" della medicina ippocratica. In questo ambito si distinguono i temperamenti umani a seconda dei quattro umori principali. I temperamenti nascono dal prevalere di un umore nel bilanciamento del corpo umano, e prendono il nome di temperamento sanguigno, in cui prevale il caldo e l'umido; collerico, in cui prevale il caldo ed il secco; melancolico, in cui prevale il freddo ed il secco; flemmatico (o flegmatico), in cui prevale il freddo e l'umido:

flegma
freddo
umido
ACQUA
sangue
caldo
umido
ARIA
bile gialla
caldo
secco
FUOCO
bile nera
freddo
secco
TERRA

  Dal loro giusto equilibrio dipende la salute del corpo, mentre un eccesso o una mancanza di uno dei quattro umori genera la malattia. Tali squilibri dipendono direttamente dall'ambiente nel quale l'uomo vive che muta continuamente la propria qualità secondo il ciclo di illuminazione solare nell'arco dell'anno:

inverno
freddo
umido
ACQUA flegma
primavera
caldo
umido
ARIA sangue
estate
caldo
secco
FUOCO bile gialla
autunno
freddo
secco
TERRA bile nera

  I quattro elementi sono così in diretta relazione con le stagioni e con gli umori corporei, come con tutto ciò che vive nel mondo sublunare.

luoghi degli elementi
luoghi delle qualità
TERRA

  Saturno  quadrante autunnale dello zodiaco  e nel giorno dal tramonto al culmine inferiore
SECCO

  Saturno, Marte  dal solstizio estivo all'invernale  dal culmine superiore all'inferiore
ACQUA

  Venere  quadrante invernale dello zodiaco  e nel giorno dal culmine inferiore al sorgere
FREDDO

  Saturno, Venere  dall'equiozio autunnale al vernale  dal tramonto al sorgere
ARIA

  Giove  quadrante primaverile dello zodiaco  e nel giorno dal sorgre al culmine superiore
UMIDO

  Giove, Venere  dal solstizio invernale all'estivo  dal culmine inferiore al superiore
FUOCO

  Marte  quadrante estivo dello zodiaco  e nel giorno dal culmine superiore al tramonto
CALDO

  Giove, Marte  dall'equinozio vernale all'autunnale  dal sorgere al tramonto

rispetto alla loro natura tutte le stelle che...
 
aumentano la loro luce, sono orientali
inumidiscono
diminuiscono la loro luce, sono occidentali
disseccano
sono nella loro pienezza luminosa
riscaldano
sono private della loro emanazione luminosa
raffreddano


Cause prime della mistione delle qualità.

  Noviluni e pleniluni, il circuito del Sole e della Luna nello zodiaco e nel moto orario agitano la regione degli elementi suscitando nuove generazioni sia dei corpi semplici, sia dei corpi misti, sia dei minerali, dei vegetali, degli animali senzienti. Quanto alla specie di queste generazioni, essa è determinata dalle altre stelle. Per altre stelle si intende ogni corpo celeste luminoso oltre al Sole e alla Luna, quindi non soltanto i pianeti ma anche le stelle fisse, le comete, ogni nuovo fenomeno luminoso.
  Tutti agiscono secondo la qualità specifica del loro colore luminoso, che è riducibile alla gamma cromatica dei pianeti visibili. Gli elementi sono la parte più semplice di un corpo composto, semplice in quanto la loro sostanza è omogenea e le sue parti sono simili. E' questo il caso del fuoco, dell'aria, dell'acqua e della terra. In questa accezione, anche le pietre e i minerali appaiono semplici. Gli elementi possono dividersi in tre specie:

I primi elementi sono definiti come caldo, freddo, umido e secco, ma in questi attributi non sono significate le qualità stesse, ma le sostanze nelle quali queste qualità sono espresse al grado più alto.


Umori.

  Gli umori sono gli elementi mediani o secondari. Tutti i corpi animati e sanguigni sono stati creati dai quattro umori: sangue, flegma, bile gialla e bile nera. Sono detti mediani perché provengono dagli elementi primi (gli Arabi li chiamano "figli degli elementi") e informano gli organi e i tessuti del corpo. Ogni umore è quindi connesso ad un elemento e ad un organo:

ELEMENTO
UMORE
VIRTU'
SEDE
DEFLUSSO
ETA'
aria
sangue
caldo-umida
cuore
naso
14
fuoco
bile gialla
caldo-secca
fegato-stomaco
orecchie
28
terra
bile nera
freddo-secca
milza
occhi
42
acqua
flegma
freddo-umida
cervello-vescica
bocca
80

  La tabella fa parte della tradizione ippocratica tarda nella quale agli elementi corrisponde un umore, a questo una virtù, una sua sede e un suo deflusso (ovvero il luogo dello spurgo dell'umore). Ad esempio, all'aria è connesso il sangue per la sua virtù caldo-umida; il sangue ha la sua sede nel cuore ed il suo deflusso nel naso. Le età sono quelle contenute nella tradizione e stanno ad indicare che ai 14 anni comincia ad essere forte la qualità caldo-umida del corpo, ai 28 anni la qualità caldo-secca, ai 42 anni la qualità freddo-secca e così via. Il fegato, la milza, il cuore ed il cervello hanno un ruolo privilegiato in quanto ritenute le sedi principali dei quattro umori.


Genesi degli umori.

  Di grande interesse è il ragionamento che sta alla base della genesi degli umori. Quando giunge al fegato la parte più sottile del cibo e la più liquida, il chilo, il calore naturale la trasforma, mediante fermentazione, nei quattro umori. In questo processo di riscaldamento la parte fredda e umida viene convertita nella natura del flegma (che è come un sangue non ancora maturato perché la componente di calore è scarsa), la parte calda e umida viene convertita in sangue (ritenuta la parte temperata per eccellenza) e nel progressivo aumento di calore si producono la bile gialla e la bile nera. Si tratta di un processo irreversibile in quanto il flegma diviene sangue per la maturazione che viene consentita per decozione (dal termine decoctio = maturazione), poi dal sangue si produce la bile gialla quando il calore è aumentato al punto da essiccare l'umore e renderlo sottile. Infine aumentando ancora il calore la bile da gialla diventa nera per infiammazione.
  Si può porre un'analogia con le varie componenti del mosto del vino, in cui distinguiamo la spuma che affiora, una sostanza terrosa che precipita al fondo e una parte acquosa. Dalla fermentazione di queste varie parti, una volta evaporatasi la parte più acquosa, si produce il vino. Chiameremo flegma del vino il mosto non fermentato, la sua melancolia o bile nera la sostanza terrosa ed indigesta, mentre il suo sangue è l'umore acquoso e depurato che sempre permane nel vino. Ma il vino stesso è l'umore più caldo e si comporta come la bile gialla.



Umori naturali ed innaturali.

SANGUE
è prodotto nel fegato dal succo del cibo digerito ed ha sapore dolce. Se nel fegato vi è un alto grado di calore e secchezza il sangue si ispessisce e diventa torbido. Se predomina umidità e freddezza, il sangue è tenue e acquoso. Inoltre, se nel fegato c'é un freddo eccessivo il colore del sangue tende al bianco, ma quando la bile gialla è mescolata al sangue assume il colore rosso puro.

FLEGMA
è prodotto nel fegato. E' un umore non maturo (humor semicoctus) e dà un calore inadeguato in quanto generato da una natura umida e fredda. Per sua natura è umore freddo, umido e insipido e quando concorre un intenso calore naturale si converte in sangue.
Al suo stato naturale è freddo ed umido, ha colore bianco, sostanza fluida, sapore pressoché insipido. E' generato nel fegato. E' necessariamente presente nel sangue, il cui fervore tempera il suo freddo. Per la sua umidità è utile alla connessione delle parti del corpo e tempera l'umore sanguigno prima che esso raggiunga e nutra tessuti di temperamento linfatico.

BILE GIALLA
nella sua forma naturale rappresenta la spuma del sangue. Una volta formatasi nel fegato o circola con il sangue o passa nella cistifellea. La parte circolante consente al sangue di nutrire certi tessuti ed organi, assottiglia il sangue in modo che esso circoli nei canali più minuti del corpo. La parte che è nella cistifellea ha la funzione di eliminare i residui del cibo, stimola i muscoli intestinali. Riscalda pertanto stomaco e intestino, giacché le sue maggiori funzioni sono: a) depurare l'intestino dal flegma, b) aiutare lo stomaco a digerire il cibo.

BILE NERA
nella sua forma naturale è il sedimento del sangue. Essa è detta umor nero (melaina cholê). Viene prodotta nel fegato e si divide in due parti: l'una entra nel sangue e l'altra nella milza. La prima contribuisce al nutrimento delle parti più dure del corpo, quali le ossa e le cartilagini, e dà densità e consistenza al sangue; l'altra, che passa alla milza, non è più necessaria al sangue. Depura il corpo, il suo sapore amaro irrita la bocca dello stomaco e stimola la sensazione della fame.



Rapporto tra gli umori.

  I quattro umori rappresentano diversi gradi del processo di decozione: assimilazione - maturazione. Si tratta di un processo irreversibile giacché il cibo assimilato non può tornare allo stato grezzo originario.

  Quando un dato umore predomina sul corpo nel suo complesso o in un organo del corpo vuoi per quantità, vuoi per qualità, ha la facoltà di suscitare una malattia che gli corrisponde. Allo stesso modo, l'assenza o la scarsità di un dato umore conduce ad una specifica malattia. Infine, se vi è un eccesso di un dato umore in modo che riempie, gli organi, soffoca il calore innato e conduce alla morte.

  Il rapporto che abbiamo appena visto rappresenta un primo ciclo che dal flegma giunge alla bile nera ed un secondo ciclo che dal sangue giunge al flegma. Sono due cicli che hanno un diverso momento del loro inizio. Allo stesso modo, se noi considerassimo che l'anno comincia dall'equinozio di primavera è come se noi dicessimo che partiamo dal sangue, o se noi dicessimo che l'anno comincia dal solstizio invernale, allora è come dire che partiamo dal flegma.
Il solstizio invernale segna il momento dell'anno da cui riprende la dilatazione luminosa, che rappresenta l'umidità primigenia che fuoriesce dal flegma. Dal momento dell'equinozio primaverile il flegma matura, viene riscaldato e si fa sangue.
La virtù creativa dell'equinozio primaverile è connessa alla virtù creativa del sangue che è ritenuto l'umore temperato per eccellenza dell'organismo umano. Ma il sangue non esisterebbe se non si fosse prodotto il flegma e quindi, l'origine vera dell'anno è data dal solstizio invernale.
Tra questi due principi vi è lo stesso rapporto che esiste tra il concepimento e la nascita, è come il rapporto che esiste tra il seminare una pianta e il vederla crescere. L'inverno, con Saturno, è la stagione del seme. D'inverno i ventri sono caldi perché custodiscono il seme. Essendo il ventre caldo l'esigenza di nutrirsi dell'uomo è maggiore e le sostanze ingerite si bruciano più facilmente. D'estate il ventre si fa più freddo e brucia con maggior difficoltà le sostanze ingerite.

  Nella pratica dell'agricoltura era nozione comune quella di riferirsi all'osservazione di determinate stelle come Sirio, Aldebaran, Antares. Si tratta di stelle molto brillanti che hanno una particolare vicinanza alla declinazione dell'equatore celeste, per cui si riteneva che alcuni momenti di grande caldo o di grande freddo, quindi di grande variazione termica, fossero causati da queste stelle nel momento in cui il Sole giungeva alla loro declinazione. In particolare, il momento del loro sorgere o tramontare eliaco preannunciava una variazione dello stato del tempo.
  Per esempio, alla stella di Sirio si riconduceva una natura Marte-Giove portatrice di una grande calura e secchezza. Così, il tramonto eliaco di Aldebaran, del gruppo delle Pleiadi, stella dalla natura Marte/Venere e considerata particolarmente umida, contrassegnava l'inizio dell'inverno e della stagione delle piogge (questo fenomeno, alle medie latitudini, si produce ogni anno verso metà novembre).
  Mentre nell'indagine delle malattie, all'interno delle varie costellazioni, si distinguevano stelle limpide e stelle oscure a seconda di una loro facile o difficile risoluzione visiva. Alcune stelle visibili con difficoltà , di cui esistono vari elenchi nella letteratura, erano connesse, secondo la loro particolare natura patogena, alle affezioni di determinati organi del corpo (affezioni visive, affezioni al cuore, affezioni al fegato, e così via) e venivano esaminate in concorso alle indicazioni delle configurazioni nocive dei pianeti e dei luminari al momento della nascita.
  Come si può rilevare questo modo di osservare i fenomeni naturali, oltre ad aiutarci a meglio comprendere il fondamento di molte tecniche astrologiche ed il linguaggio dell'astrologia antica, attiene ad un prezioso lavoro di individuazione di principi universali che riguardano il mondo biologico, fisico e risultano validi ancora oggi nonostante i progressi ottenuti nel campo medico e scientifico. Per questo motivo può risultare importante il recupero di queste conoscenze che muovono da un piano teorico ma, con la necessaria esperienza, risultano osservabili e verificabili nella pratica previsionale e in ambiti apparentemente lontani tra loro.
  Secondo quanto in più punti già accennato, tra gli argomenti di indagine di ordine generale o che riguarda le collettività umane, questi principi delle qualità prime e degli elementi vengono ulteriormente applicati in vari contesti arricchendo il panorama conoscitivo di preziosi elementi: gli ambiti vanno dalla previsione delle condizioni del tempo atmosferico all'andamento epidemiologico, dalla previsione dei cataclismi ai sommovimenti politici nelle società umane. Nell'esame del tema di nascita del singolo individuo poi, partendo dalle caratteristiche del corpo fisico, l'applicazione della dottrina degli umori fornisce il quadro delle condizioni dello stato della salute e consente di seguire l'andamento delle eventuali malattie; consente di formulare un giudizio sulle qualità psichiche e spirituali e in generale sugli eventi principali della vita dell'uomo.


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