Il ciclone Nargis - Approdo del ciclone

Dominatori: Marte e Saturno

Marte, dominus dell'oroscopo e della Luna, con la quale è in mutua ricezione e a cui si configura con un trigono mondano esattissimo, posto nel suo picco di declinazione ed unito a una stella della sua natura, è il pianeta più forte ed operativo della figura. Saturno retrogrado, assume qui grande forza, oltre che per il fatto di culminare in casa angolare di cui signoreggia i confini, proprio in virtù del suo essere stazionario, infatti restando assiduamente in un determinato grado, opera più di un pianeta forte che si muove[42]. I due malefici nel momento in cui il ciclone si abbatte sulla foce dell'Irrawaddy, sono equidistanti dal Medio Cielo, per cui si è inclini ad assegnare loro il dominio congiunto[43].

Anche Mercurio e Venere, equidistanti dall'angolo occiduo, hanno forti diritti sulla figura e si commistionano ai malefici: Mercurio, caldo e umido, ne subisce l'assedio; mentre Venere, fredda ed un po' umida, si configura soltanto ad essi. Saturno, che è unito alla malefica sorte dell'Insidia[44], si pone esattamente sull'Occaso dell'eclisse lunare del 3 marzo 2007, nonché sulla congiunzione Saturno-Sole-Cauda dell'eclisse lunare del 28 agosto 2008. Marte si sta separando dall'opposizione con Giove. La Luna - opposta alla sua sorte che è con la Chioma di Berenice - si congiunge al Sole eclissato nella figura del 19 marzo 2007 e, esattamente, al Sole e al Medio Cielo dell'Ingresso in Ariete. La quadratura fra Mercurio e Saturno, posti entrambi ai cardini ed aventi qualità opposte, altera e corrompe l'aria, a ciò si aggiunge la figura di Mercurio con Marte che è l'incontro tra due astri caldi ma di opposta qualità secondaria: Mercurio, umido, è unito a stelle umidissime, le Pleiadi, mentre Marte, secco, è unito ad una stella della sua natura, Polluce. Lo scontro fra queste nature provoca precipitazioni e venti impetuosi e veementi, maggiormente corruttivo a causa della familiarità per picco di declinazione fra Mercurio, Marte e Giove. Venere, che è nel luogo del Plenilunio precedente, sovrasta e impone l'epidekateia a Marte, ciò costituisce un'apertura delle porte alla pioggia, confermato dall'aspetto di antiscia tra Venere e Saturno.

In questa figura troviamo la presenza di astri fissi ed erranti di diversa natura, alcuni che predispongono il clima alla siccità e all'aria afosa e soffocante (Marte unito a Polluce e il culminare della Greppia), altri forieri di forte umidità e venti (Mercurio con le Pleiadi e il tramontare del Muso dell'Ariete) e all'Imocielo vi sono due stelle della Costellazione del Delfino, Sualocin e Rotanev che Placido associa ai diluvi e ai naufragi.

Particolarmente significative sono le indicazioni che ci derivano dall'esame delle fasi tolemaiche delle stelle: quando il Sole sorge con Algol e con le stelle umide della Coda dell'Ariete, culminano le umidissime stelle del Muso del Capricorno, tramonta Arturo e anticulmina il Praesepe.


[42]  Girolamo Cardano, La natività del Salvatore, capitolo VI, paragrafo 55, pagina 57.

[43]  I due malefici sono equidistanti rispetto all’asse meridiano in un lasso di tempo che va dalle ore 11.50 alle ore 12.15 TU, e i comunicati ufficiali del Join Typhoon Warning Center (JTWC) indicano nelle ore 12.00 TU circa (18:30 ora locale) l’approdo del ciclone Nargis col suo picco di forza nel distretto di Irrawaddy, quindi anche se ci dovessero essere pochi minuti di differenza, il rapporto di equidistanza permarrebbe.

[44]  La sorte dell’Insidia si trova a 29°27’ Leone, nel X luogo, a una distanza dal MC di 0,99.