Un precursore del padre Placido: Girolamo Diedo.
(Schema 1, 1986)
Poco si conosce della vita di Girolamo Diedo. Fu oratore e senatore della Repubblica Veneziana, matematico e astronomo, allievo di Annibale Raimondo veronese e di Giovanni di Strafoldo. Ci è nota di lui una sola opera di argomento astronomico-astrologico: Lanatomia celeste... Venetia 1593 (1). Essa è indirizzata, con una dedica che reca la data del 10 aprile 1584, a Francesco Giuntini, già padre provinciale dei Carmelitani e allora residente a Lione, a seguito della sua pubblicazione dello Speculum Astrologiae (1581). I quasi dieci anni che intercorrono fra la dedica e la stampa fanno supporre al Riccardi (Biblioteca matematica, I, col. 409) lesistenza di una precedente edizione, peraltro non ritrovata. In verità la dichiarazione «nuovamente posti in luce» avvalora la tesi del Riccardi.
Il principio su cui riposa la ripartizione delle dodici case del Diedo è il movimento delle ore:
«Discorrendo io fra me stesso già molti anni le tante e sì diverse opinioni, sparse negli altrui libri, del partir le case della figura celeste, mi occorse allanimo il modo pur dianzi discorso per lo movimento dellore, e lo stimai per uno de più belli, e ragionevoli compartimenti che fossero possibili a ritrovarsi: e prima chio mi disponessi a voler vedere, se di ciò vi fosse alcun ordine da poter seguirsi, mi piacque di voler sentire sopra tal divisione il parere di molti pellegrini ingegni e studiosi di questa materia; da quali udendo io, questa nostra via essere stata, se non chiaramente insegnata, almen ricordata da Tolomeo, si come dicevano di tenere alcuni de più dotti ed eccellenti scrittori, che vivono ne loro scritti; io mi diedi a leggere i lor componimenti; e trovato in essi accennata in effetto lopinione mia, restai molto consolato: ma mi restai ancora di investigarne la regola, avvisando io, che le stampe non dovessero andar lunga stagione senza riceverla dalla cortese mano dalcun bellanimo, inchinato a giovare a gli studiosi di questa scienza. Con tale speranza io mandai nutrendo ben diece anni; ma finalmente vedutala riuscire vana, mi disposi di prenderio fatica per trovare alcuna forma, la quale servisse a formarci ad ogni polo qualunque figura celeste, di cui ogni mansione si trovasse lontana due ore luna dallaltra.» (cc. 6a)
Fondamento del Diedo è che la divisione del cielo in dodici parti deve essere la medesima della divisione dei quattro cardini, sì come si trova esposta nellAlmagesto (II, 9):
«...ramemorato chogni grado eclittico, regolatamente caminando nel suo arco dallobliqua ascensione sua alla retta del mezo cielo, e da lei alla discensione obliqua, e da questa alla retta della meza notte, e quinci tornava allobliqua; mostrava in ciascuna quarta tutte lore sue diurne, et notturne ascendenti, et discendenti, mi confermai nella mia ragionevole opinione, che questa oraria divisione del globo celeste ce lo partiva così giustamente, e ce lo porgeva tanto realmente davanti agli occhi, che toccandola noi quasi con mano, potevamo imaginarci i due cerchi maggiori, mettendo tra essi quel del meridiano, si come erano 12 ore diurne: i quali scambievolmente intersecandosi luno laltro ci mostrassero prima col mezo della raddoppiata differenza ascensionale ogni ascensione, e discensione distinta delle 12 ore diurne, e poi con la medesima differenza accoppiata, ci distinguessero parimente tutte le discensioni, et ascensioni delle 12 ore notturne, opposte alle predette ore del giorno. La onde considerando io, che messa lascensione obliqua dogni grado eclittico luna dietro laltra, et appresso aggiunto a ciascuna di esse la sesta parte della differenza ascensionale di lui, formando lascensione mista dellora prima, e poi della seconda, della terza, della quarta, della quinta e lascensione retta della sesta; sarebbe agevolissima cosa il poter trovare, e raccorre la proporzione de gradi, e de minuti dun cerchio con laltro; conobbi ad un tratto che tali cerchi dellore disposti con buon ordine, ci potevano eccellentemente partire le case secondo il desiderio nostro per lo corso dellore. Per la qual cosa...fui veramente assai più lieto, che se io havessi scoperto una miniera doro.» (cc. 7a)
Al termine del suo lavoro, Diedo compone una tabella, ad imitazione di quella del Monteregio con i "numeri polari", ovvero i gradi di elevazione del polo per la cuspide XI e III da un lato, II e XII dallaltra, dal polo 1 al polo 60 e la chiamò tavola generale di corrispondenza di ore. Osserva tuttavia che in verità ogni cuspide richiede un proprio numero polare: uno lXI, un altro la III; uno la XII, un altro la II, fuorché quando culminano nel cielo il primo grado del Cancro o il primo grado del Capricorno. Egli si accorse in altre parole che un solo numero polare non poteva dividere esattamente «secondo lintention mia, lorario corso di una particolare casa in ogni figura dun polo (intendi: latitudine geografica)...».
É pur vero, osserva, che la differenza è poca, nondimeno esiste e dimostra al Diedo «che questa nostra divisione delle case cader non potesse sotto alcuna regola, la quale perfettamente servisse tutte le figure dun polo; ma che volendo ciò farsi convenisse allo studioso affaticarsi molto, et apprendere il modo vero di formar le dette case fuor de gli angoli per ragion pratica; poiché, secondo il parer mio, ci era tolto il poterlo fare per teorica» (cc. 6b)
Diedo costruisce quindi per alcune latitudini (gradi 45°; 45°15; 46°) delle tavole che consentano di trovare il più esattamente possibile le cuspidi delle case nel circolo dei segni senza ricorrere alle imperfette elevazioni polari. Avverte nondimeno che non devono essere sprezzati tali numeri polari e a carte 159b ne fornisce la tabella, la quale non è diversa da quella che Placido Titi inserì nel suo Primum Mobile, circa 70 anni dopo. Mostra tuttavia lerrore cagionato dal ricorrere ai numeri polari: culmini alla latitudine di 50 gradi 10° Cancro e si ricerchi con i numeri polari la cuspide dellXI luogo; otteniamo 15°1643" Leone, mentre con i cerchi delle ore avremo 15°1221" Leone e dovremo «tenerlo per vero e giusto, poiché veggiamo lui essere uscito da cerchi dellore, che sono due ore a punto distanti dal mezo cielo, come sappiamo in tanta lontananza dovere alloggiarsi il detto arco» (cc. 158a). Ora, a tale cuspide sarebbe corrisposto come numero polare «22 gradi e quasi tre minuti», mentre il numero polare in tabella è di gradi 22 e 17 minuti. In verità, i numeri polari corrispondono esattamente alla ripartizione delle case quando culmina il primo grado del Cancro o del Capricorno, in ogni altro caso sono approssimati. Questi numeri polari che Diedo fornisce in tabella, precorrendo il Titi, si possono ricercare con formule trigonometriche moderne:
sin (DA) = tang () tang ()
tang (cuspide XI) = 1/3 DA cotang ()
tang (cuspide XII) = 2/3 sin DA cotang ()
dove è lobliquità delleclittica, DA la massima differenza ascensionale dell'eclittica, e la latitudine geografica.
Le tavole costruite dal Diedo forniscono per ogni grado dello zodiaco la sua AO (ascensio obliqua), la sua AR (ascensio recta), la sua DO (descensio obliqua) e inoltre le ascensioni dei cerchi delle ore diurne e notturne per ogni grado. Queste tavole rispondono a un duplice uso: ricercare con esattezza gli archi delle direzioni tra i promissori e i significatori da un lato, stabilire le cuspidi delle dodici case dallaltro. A tale uopo è sufficiente aggiungere allARMC (ascensio recta medii caeli) 30° e si avrà lascensione mista (AM) - come Diedo la chiama - dellXI casa, 60° e si avrà lascensione mista della XII casa, 90° e si avrà lAO delloroscopo, 120° e si otterrà lascensione mista della II casa, 150° e si otterrà lascensione mista della III. Si osserverà in seguito nelle tavole di ascensione obliqua lascensione mista di ogni cuspide e si otterrà per semplice interpolazione il grado zodiacale che sta allinizio della casa proposta nella colonna che esprime la distanza oraria della casa medesima dal grado che sorge.
Esempio: nota lascensione retta del mediocielo (ARMC), si ricerchi la cuspide dellXI casa, alla latitudine geografica 45°. Sia lARMC 333°1015" (1°08 Pesci); avremo allora 333°1015" + 30° = 363°1015" e, sottratto il cerchio intiero, otteniamo 3°1015", ascensione mista (AM) dellXI casa, la quale dista due ore dal mediocielo e quattro ore dalloroscopo. Osserviamo quindi nella tabella elaborata dal Diedo per il polo 45°, nella colonna dellora IV diurna i numeri che racchiudono lAM dellXI, 3°1015":
Nella colonna della IV ora diurna troviamo 3°0800" e 3°5500", che corrispondono rispettivamente a 4° e a 5° di Ariete. La differenza tra queste due ascensioni è 3°5500" - 3°0800" = 0°4700". Stabilisco quindi la differenza tra il numero maggiore e lAM dellXI casa: 3°5500" - 3°1015" = 0°4445". Eseguo quindi una semplice proporzione, 0°4700" : 60 = 0°4445" : x. Trovo x = 5707"40, da aggiungere a gradi 4° di Ariete. Ho così trovato la cuspide precisa dellXI casa: 4°5707"40 Ariete.
(1) Il Cinelli-Calvoli, nella sua Biblioteca volante, ascrive al Diedo una Lettera ove si descrive la battaglia navale seguita lanno 1571, datata 1588 e indirizzata a Marcantonio Barbaro: Lettera del clarissimo s. G.D., nobile venetiano, allillustrissimo signor MarcAntonio Barbaro... nella quale... si descrive la gran battaglia navale seguita lanno MDLXXI a Curzolari, nuovamente corretta e ristampata, Venezia, gli heredi di F. Ziletti, in 4°, 1588. Abbiamo di lui anche alcune poesie, riunite da Marco Foscarini, Delle rime di sessanta gentiluomini veneziani. In fine sè posto lindice de Rimatori, e delle composizioni inedite in esso contenute, In Roma. Nel Palazzo di San Marco. Per Antonio Probstatt lanno 1780.
ANATOMIA CELESTE - CAPITOLO III. Presupponendo io, come hò detto da principio, chaltri disiderosi dapprender quanto sarà per me trattato nella materia proposta, sappiano benintendere, & adoperar le tavole del Monteregio, presuppongo ancora esser da loro saputo, secondo il suo compartimento, il formar della figura ad ogni polo; dalla quale non variando molto la nostra nellordine imitato de numeri polari con la tavola generale, veggio per consequenza doveressere inteso senza mostrarlo, come ella si faccia, quando non volessero de predetti numeri polari servirsi, come detto habbiamo, per guida a ben formare i cerchi dellore, ma solamente far con essi la figura. Ma perchè molte cose, che dinsegnare intendo, richiedono molti essempi, e questi più figure, ne essendo io per fuggir la noia, e stancare altrui, disposto a farne più duna, prenderò a farla con la tavola nostra celeste del polo 45, e mostrerò solamente lora, el luogo del Sole nel Zodiaco, rimanendo noi dal porre gli altri pianeti a lor luoghi, per dover poi a piacer nostro porli, ò imaginarli dove ci tornerà meglio. Ma perchè in questa operatione saremo astretti bene spesso dimostrare i gradi (altri li dicono parti) i minuti, i secondi, e gli altri che verranno, a me piace, secondo lordine usato da molti, di scrivere i gradi abbreviati, puntandoli col punto fermo, mettendogli appresso il numero di essi, e sopra i minuti, ò primi che dir li vogliamo, intendo di porre una sottilissima linea, come unaccento acuto, ed altrettanto lunga, due sopra i secondi, tre sopra i terzi, mettendone in somma tante, quante saranno i numeri denominati da esse divisioni, dividendo luna dallaltra con la semplice coma, non curando io lopinione di coloro che tengono, che lo scrivere in questa maniera non opera se non a faticar la vista, ad affannar la mente, ed a confondere assai, massimamente, dicono, quando per error di stampa non si vedessero a punto que segni, ò ce ne fosse alcun più, potendosi far di meno di tali avvertimenti, poscia che non si troverà studioso così poco introdotto in questi calculi, che non sappia, dopo i gradi, over dopo lore, seguire i minuti, ed andare appresso i secondi, e poi li terzi, i quarti, i quinti, e così poter caminare verso linfinito. Parte di tali cose, ancorchè siano da me confirmate per vere, e chappresso io conosca questordine, che io quasi sempre son per tenere, quando altri numeri avanzeranno i minuti, non dover riuscire molto grato allorecchio, mancando, nella continuata lettione della scrittura, di quelle voci, minuti, secondi, e terzi, che farebbono miglior suono; sarà nondimeno di gran piacer dellocchio (a cui debbiamo in questo fatto più tosto servire, che allaltro senso) per dover vedere lun numero seguitar laltro, senza esservi trasposte parole, e per havere ancora ciascun di essi nel rimanente, riconoscendoli ad un tratto per quelli che saranno, quando li guarderemo; da recarci molto comodo, potendo così più tosto, e meglio che non faremo, se fossero scritti in altro modo, scriverli a parte, e sottrarli, e sommarli con altri numeri: ma vengo allesempio.
Sia dunque al polo 45 del mese dOttobre con gra. 1, 55, 31, 17, 40, dopo il merigio trovato il Sole in gra. 8, 25, 17, di Libra. Con questi gradi, minuti, secondi, terzi, e quarti, andato nella tavola celeste di quellaltezza al luogo dellascensioni rette, io cavo lascensione retta di gra. 187, 43, 10, 35; prendo lora detta co minuti, e gli altri rivoltili nelle parti dellEquatore (secondo che ci è mostrato dalla tavola del rivolgimento dellore in gradi, e di questi in quelle) mi vengono gra. 28, 52, 43, 25, i quali aggiungendo io alla detta ascensione retta del Sole, ascendono a 216 gradi, e 36 minuti; e così li ricevo per ascensione retta dellalto mezo cielo della figura.
A questa ascensione io dono 30 gradi, come fa il Monteregio, e nascono 246 gradi, e 36 minuti, chiamati da lui lascensione obliqua della XI casa; la quale a-scensione (parendomi con poca ragione esser nominata obliqua, non ci essendo altra ascensione, che propriamente così nominar dobbiamo per eccellenza, che le parti dellEquatore, poste nellOriente per rispondere ad ogni punto dello Zodiaco, venuto, ò presupposto in quel luogo) ho qui voluto chiamarla mista, essendo in un certo modo composta di gradi retti, e dobliqui: & al capitolo dellascensioni de cerchi dellore, & a quello delle direttioni a me piacerà di chiamarla per altro nome più conveniente, e proprio significante lufficio di lei. Con la predetta ascensione mista della XI stanza io rassommo 30 gradi e formo lascensione mista della XII di 276 gradi, e 36 minuti, a quali aggiunti 30 gradi, ritrovo lascensione obliqua dellascendente di 306 gradi, e 36 minuti. Con questi annoverati insieme 30 gradi, ne veggiamo 336, e 36 minuti, da servirci per ascensione mista del II luogo, & a questi messi appresso 30 gradi, e dalla detta somma abbattuto uno cerchio, si cava lascensione mista della III mansione di 6 gradi, e 36 minuti. Per trovar gli archi dellEclittica rispondenti a ciascuna delle predette ascensioni delle case, in questo modo io procedo; piglio lascensione retta dellangolo supremo (la quale noi vedemmo esse di 216 gradi, e 36 minuti) ed entro con lei nella predetta tavola celeste al luogo dellascensioni rette, e veggio, che mi sono a punto dati 9 gradi nel segno di Scorpione per cuspide vero della X stanza.
Per farci poi quel della XI, 2 ore lontano dallangolo soprano, io non mi parto dalla predetta tavola celeste del polo 45, in cui vengo cercando lascensione mista di 246 gradi, e 36 minuti per li cerchi delle 4 ore diurne di Scorpione, che 2 mancano a giungere al mezo cielo; ne quivi trovandogli, passo in quelli delle 4 ore diurne di Sagittario, segnate di sopra in questa forma: Or. IIII.D. dove trovatili fral grado primo, el secondo, presa la parte proportionale, ricevo larco in questo modo. Il grado uno di Sagittario mi porge sotto le predette ore 4 diurne il suo cerchio di gra. 246, 8, 20, e li due il loro di gra. 247, 16, 20, i quali abbattuti per gli altri, veggio la differenza di 68 minuti, da serbarsi per numero primo divisore; prendo appresso il cerchio medesimo di grado uno, e per lui scemo lascensione mista della XI casa di 246, e 36 minuti, e mi vengono 27 minuti, e 40 secondi: i quali minuti, moltiplicati per lo 60 (chè il numero secondo, havuto dalluno adue gradi del predetto segno) riescono 1620 terzi, che, aggiunti a predetti 40, fanno 1660; questi divisi per lo numero primo vengono 24, avanzando 48 terzi, che però diremo secondi 25. Presi adunque li 24, & li 25, vediamo il cuspide, & arco della XI casa di gra. 1, 24, 25, di Sagittario.
Quindi passando a formar larco della XII stanza, 4 ore distante dal mezo cielo, entro ne cerchi dellOr. II.D. di Sagittario, lontani 4 ore dalla X casa, e cerco lascensione mista di 276 gradi, e 36 minuti; ma non trovandola a punto, piglio il numero più vicino, e messi li gra. 275, 57, 40, posti allincontro delle 20 parti del Sagittario sotto a gr. 271, 7, 20, rispondenti a gradi 21 del predetto segno, & abbattuti quelli da questi, io discerno la giusta lor differenza di 69 minuti, e di 40 secondi, ricevendoli per numero divisore: scemo poi li gra. 275, 57, 40, da quelli dellascensione mista, e rimangono 38 minuti, e 20 secondi: i quali minuti moltiplicati per lo 60, secondo la differenza di 20 gradi a 21, e loro aggiunto i se-condi 20, che fanno in tutto 2300, li moltiplico ancora per lo 60, e vengono 138000 terzi; questi io parto per lo numero primo, ridotto in 4180 secondi, e mi son dati 33 minuti, avanzando 60 terzi, che moltiplicati per lo 60, e riusciti 3600 quarti, io voleva partirli per li secondi 4180: ma vedutili di minor numero di essi, di maggior nondimeno della metà del predetto parridore, li reputo un secondo. Dico adunque, larco della XII casa esser di gra. 20, 33, 1 di Sagittario
Venendo poi io a formar larco della prima stanza, over dellascendente, da trovarlo 6 ore lontano dalla regia mansione, io cerco lascensione sua obliqua, di 306 gradi, e 36 minuti, in quella parte del segno del Capricorno, dove è detto di sopra ascensione obliqua, e di sotto duodecima ora notturna; i quali cerchi sono a punto 6 ore distanti dal mezo cielo, & in cotal segno mè convenuto a forza dentrare pernon havere io veduto quelli nel segno di Sagittario: ma non trovando puntualmente la detta ascensione obliqua, prendo il cerchio di 307 gradi, e di 9 minuti, corrispondenti a gli 11 gradi a punto di Capricorno, e sottrattili da 306 gradi, e 9 minuti, proportionati allascensione delle 10 parti di quel segno, veggio la giusta lor differenza di 60 minuti: il qual numero messo da parte da servirmi per divisore, abbatto li 306 gradi, e 9 minuti da quelli dellascensione obliqua, e ri-mangono 27 minuti per numero terzo. Or dico, se minuti 60, numero divisore, danno 60 minuti, nascenti da 10 gradi a gli 11, che daranno 27 minuti? Onde ve-duto esser tanto il numero primo, quanto il secondo, conviene ancora, chel terzo non sia punto alterato dallesser suo primo. Dirò per tanto, che larco della prima stanza, ò sia dellascendente, sè giustamente trovato in 10 gradi, e 27 minuti di Capricorno.
Per havere appresso giusto larco della II casa, 8 ore lontano dallalto mezo cielo, io vò con lascensione sua mista, di 336 gradi, e 36 minuti, ne cerchi della X ora notturna di Capricorno; ne quivi trovandola, passo in quelli delle diece ore notturne dAcquario, segnate di sotto in questo modo Or.X.N. e preso il cerchio di gra. 337, 4, 40, posti dirimpetto a 26 gradi, e scematili per lo cerchio di gra. 336, 21, 20, veduti allincontro delle 25 parti del predetto segno, conosco la dif-ferenza esser di 43 minuti, e di 20 secondi, che noi terremo per divisore: io dapoi scemo il predetto cerchio minore dallantidetta ascensione mista, e rimangono di numero terzo 14 minuti e 40 secondi. Questi minuti moltiplicati per lo 60, numero secondo, e loro aggiunto 40 secondi, che fanno 880, li moltiplico altra volta per 60 e vengono 52800 terzi; i quali appresso io parto per lo divisore di 2600 secondi, e nascono 20 minuti, avanzando 800 terzi, che, moltiplicati per lo 60, ascendono a 48000 quarti. Questi divisi parimente per lo divisore, riescono 18 secondi. Sarà dunque larco della XII casa di gra. 25, 20, 18 dAcquario.
Par cavar finalmente larco della III casa, diece ore lontano dal mezo giorno, e due dalla meza notte, piglio lascensione mista di 6 gradi, e 36 minuti, e li vengo cercando ne cerchi dellhora VIII N. de Pesci; ne trovandogli me ne vò ad Ariete, dove presi 7 gradi, e 3 minuti, posti di sopra alle ore 8 N. segnate di sotto, io, per orario cerchio di 9 gradi, gli scemo per li gra. 6, 16, 20, VIII cerchio di 8 parti del predetto segno nellora antidetta, e ricevo la differenza di 46 minuti, e 40 secondi per numero primo. Scemata parimente lascensione mista per lo cerchio minore, vengono 19 minuti, e 40 secondi di numero terzo; i quali minuti moltiplicati per lo secondo numero di 60, & appresso congiuntili a 40 secondi, sommano 1180, che, moltiplicati ancora per lo 60, ascendono a 10800 terzi. Questi partiti per lo divisore, ò numero primo, ci recano 25 minuti, sopravanzando 800 terzi; i quali, moltiplicati per lo numero secondo, io li divido per lo medesimo divisore, e vengono 17 secondi. Veggiamo adunque larco dellEclittica della presente III mansione esser di gra. 8, 25, 17 dAriete.
Di questi VI archi di eclittica rispondenti alle predette quattro ascensioni miste, & insieme alla retta, ed allobliqua si prendono gli oppositi punti, e si forma la figura, la quale orora vedremo; dovendo poi distintamente esser mostrato il modo aritmetico dogni calculo a lei pertinente nel libro, che seguirà questo.